Bini avverte: “Lucchese dovrà essere ceduta”

“Attendiamo il giudizio della Covisoc, consapevoli che la situazione resta delicata. Allenatore e giocatori? Ci penserà chi verrà dopo di noi, abbiamo fatto soltanto da traghettatori”. A dirlo è Carlo Bini, tornato in carica pro tempore come amministratore unico della Lucchese. Dopo la corsa contro il tempo di ieri, con lo stesso Bini ed il segretario generale Marcella Ghilardi che hanno depositato il ricorso in extremis (Leggi), insieme a tutti i documenti utili, il fiato resta sospeso in attesa del verdetto, che verrà emesso il 19 luglio. Se dovesse rivelarsi positivo, come tutti si auspicano dopo gli avvenuti pagamenti, ci sarà da pensare – e in fretta, ancora una volta – al lato sportivo. Ma una cosa è chiara: non sarà chi è intervenuto ieri, per salvare la Lucchese, a gestire la cosa.

Bini e gli altri soci, dunque, cederanno la società – una volta ottenuto il semaforo verde all’iscrizione dalla Covisoc – ad un terzo soggetto, che si occuperà di iniziare una stagione sportiva che partirà ad handicap, con quel meno 4 già inflitto che con ogni probabilità potrebbe raddoppiare (nella peggiore delle ipotesi, si arriverebbe ad un meno 14, nella migliore ad un meno 6). In tutto questo mister Menichini non resterà, così come il suo staff, mentre rimane difficile pensare ad un nuovo coinvolgimento di Fabrizio Lucchesi come dg. In vantaggio, per acquistare il club, sembra esserci ancora la cordata di imprenditori del nord proposta da Fabio Bettucci, che tuttavia non avrà ruoli nella nuova società. “Cederemo la Lucchese – conclude Bini – consapevoli che per fare una squadra e dotarla di un allenatore, volendo, bastano anche pochi giorni”.

Paolo Lazzari

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