Urbanistica, a Seravezza arriva l’ok per la variante sui lotti liberi

Ultima approvazione a Seravezza per la variante al regolamento urbanistico sui lotti liberi. Accogliendo alcune indicazioni formulate dalla conferenza paesaggistica regionale, a quanto si legge da un comunicato il consiglio comunale ha licenziato infatti lo strumento nella sua articolazione definitiva, che conferma la possibilità di edificare su diciannove terreni privati classificati Bl. La variante, efficace per i prossimi cinque anni, introduce meccanismi perequativi più leggeri e puntuali rispetto alle originarie disposizioni del regolamento urbanistico, con una previsione di nuovi alloggi residenziali e di alcuni volumi a destinazione commerciale, direzionale e artigianale. Circa un quarto delle superfici inserite nella Variante sarà acquisito al patrimonio pubblico e destinato a piccole migliorie del tessuto urbano. Dopo l’approvazione dell’aprile scorso, la variante è tornata in consiglio comunale a fine novembre per una mera presa d’atto del parere espresso dalla conferenza paesaggistica regionale e per la conseguente approvazione definitiva dello strumento.

“Il passaggio in consiglio si è reso necessario perché la Regione ha stralciato sei delle venticinque Bl contenute nella Variante – spiega l’assessore all’urbanistica Valentina Salvatori – Si tratta di terreni tra Querceta e Pozzi per i quali le autorità regionali hanno ritenuto di non autorizzare attività edificatoria in relazione alla loro specifica collocazione: in aree agricole di margine, in punti dove è necessario garantire continuità e connessioni di spazi aperti oppure in uliveti che caratterizzano il territorio. Già in precedenza la conferenza paesaggistica aveva evidenziato criticità per una serie di lotti, inclusi questi sei. Le argomentazioni prodotte nell’occasione dall’Ufficio urbanistica del Comune sono state accolte parzialmente. Con nostro grande rammarico sei Bl tornano a destinazione agricola. Abbiamo incontrato i rispettivi proprietari prima della definitiva approvazione in consiglio comunale per informarli e spiegare le ragioni del diniego regionale”.
La variante ha iniziato il suo percorso nel 2014 su impulso dell’amministrazione comunale con l’intento di superare una situazione di stallo venutasi a determinare per il combinato disposto della crisi economica e di previsioni perequative molto rigorose all’interno del regolamento urbanistico. Il Comune ha allentato le regole rinunciando a parte delle acquisizioni inizialmente previste stimolando in tal modo l’interesse dei proprietari per una conferma delle destinazioni edificatorie.

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