Chiusura scuola Frediani, genitori: “Bambini perdono sempre più i loro diritti”

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Un mese esatto all’inizio delle scuole e non si arrestano le polemiche dei genitori di Seravezza che saranno costretti a portare i loro figli a Ripa dopo la chiusura dell’istituto Frediani. 

“Ancora non riesco a farmene una ragione – scrive Cinzia, uno dei genitori – I bambini della montagna saranno costretti ad alzarsi prestissimo per raggiungere il luogo di studio poiché anche l’ultima scuola vicina ai loro paesi – ovvero quella di Seravezza – è stata chiusa. Verranno ‘stipati’ in una scuola della piana (quella di Ripa) anch’essa con problemi sismici pari all’80 per cento di sicurezza e problemi di vulnerabilità statica concentrati sopratutto nella palestra dove appare agli occhi di tutti una enorme crepa strutturale creatasi già da anni”.
“L’istituto Frediani – continua il genitore – era l’unica scuola funzionante e di buon livello didattico che non ha mai perso classi a differenza delle altre scuole del comune. Ovviamente nessun genitore si sente tranquillo a mandare un figlio in una scuola definita pericolante, ma quello che indigna è stata l’incuria da parte delle giunte comunali che non hanno mai voluto ‘sentire’ i richiami delle mamme o delle maestre sui vari problemi strutturali dell’edifici”. “La scuola – aggiunge la mamma – si poteva savare, bastava che negli anni le giunte partecipassero ai bandi di concorso della regione o della provincia dove venivano erogati i finanziamenti per le ristrutturazioni degli edifici scolastici. L’ultimo ad esempio riguarda i finanziamenti regionali per la ristrutturazione delle palestre e degli impianti sportivi scaduto a dicembre a cui il nostro comune non ha partecipato”. “Premetto – spiega – che la palestra pur facendo parte dell’immobile è distaccata da esso da un cortile ed ha una sua entrata. Di questo impianto usufruivano non solo i bambini delle primarie, ma anche l’Istituto alberghiero di Seravezza che, quest’anno, grazie agli ottimi insegnanti e al dirigente scolastico, che pur avendo sede a Viareggio ha sempre valorizzato la sede montana, conta circa quattrocento iscritti ed ha avuto il riconoscimento dalla Fondazione Agnelli quale migliore Istituto professionale della Provincia di Lucca. Oltre agli istituti, usufruivano della palestra anche associazioni sportive di ginnastica artistica e di pallavolo, che, permettevano alle mamme dei bambini della montagna di far praticare uno sport ai figli, senza dover percorrere chilometri inutili e stancanti”.
“Insomma – continua – la chiusura della scuola elementare E. Frediani porta una serie di disagi di diverso tipo a tutta la comunità, oltre alla desertificazione sociale dell’unico punto aggregativo e culturale. Il problema sostanziale e purtroppo anche meno evidente è che lentamente ‘a causa della crisi economica’ di cui tutti si riempiono la bocca, il cittadino sta perdendo tutti i suoi diritti e, per la paura di essere visto in ‘malo modo’ da molti si limita a ‘bofonchiare’ nei bar o in ristrettissimi gruppi di amici, senza prendere una posizione decisa e forte. Parlo  del diritto alle visite mediche ambulatoriali che non costringano un paziente a dover fare chilometri per essere visitati, (perchè se a voi non è ancora successo vi posso assicurare che a me, che abito in una frazione del comune di Seravezza, hanno confermato una visita specialistica tramite Asl al comune di Piombino). Parlo del diritto del bambino a poter usufruire dell’educazione didattica obbligatoria in un luogo che sia il più vicino a casa possibile, poiché i bambini non solo hanno diritto allo studio ma anche a poter giocare ed avere tempo libero per crescere serenamente . Stiamo perdendo tutti i diritti sociali dell’essere umano nel nome del progresso e della centralizzazione politica che crede nei ‘poli unici’ che dovrebbero secondo loro essere il top dell’efficienza. Nella realtà la centralizzazione delle strutture non solo porta disagi pratici ai cittadini, ma anche la deumanizzazione delle persone che diventano numeri nel branco e ad un aumento delle spese”. 
“Sono demoralizzata e triste – spiega il genitore – perchè con questi venti politici e sociali non riesco a vedere un futuro per mia figlia che sarà costretta a vivere in una società ‘post umana’ – come ha affermato Paolo Virno anni fa. Nella mia prima iniziale diffidenza e scetticismo di una così apocalittica visione devo purtroppo oggi prenderne atto e posso quindi affermare con cognizione di causa che se non ci svegliamo e reagiamo a quello che sta succedendo, perderemo completamente i diritti dell’essere umano accettando una società emotivamente e socialmente analfabeta che sopravvive imbottita di psicofarmaci, che passa ore ed ore davanti alla televisione o a una tastiera, illudendosi così che questa sia la vita”.

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