Viareggio, nasce la task force contro i cattivi odori

“Nasi elettronici” per rilevare gli odori e un vero e proprio piano straordinario, con fondi ad hoc, messo in atto perché la città di Viareggio possa finalmente sapere da dove provengono le maleodoranze che la attanagliano da anni e soprattutto se siano o meno pericolose. Questo quanto richiesto dal tavolo che si è riunito questa mattina (2 ottobre) convocato in municipio dal sindaco Giorgio Del Ghingaro. Presenti, oltre al primo cittadino e all’assessore Maurizio Manzo, per Arpat Maria Letizia Franchi e Marco Longo, Daniele Franceschini per Gaia, Daniele Fortini per RetiAmbiente, Walter Bresciani Gatti per Ersu, Alberto Corsetti e Caterina Susini per Sea Risorse e Daniele Razzuoli per Sea Ambiente. Assenti, anche se invitati, sia la Ausl che la Regione Toscana.

“Il tema degli odori è particolarmente sentito – commenta il sindaco – ancora di più in questi ultimi mesi, nonostante le rassicurazioni arrivate da più parti. Serve stabilire da dove arrivano le maleodoranze, quali siano le responsabilità e soprattutto le forme per eliminare i fastidi”. Una lunga discussione durante la quale le varie aziende hanno esposto i lavori effettuati agli impianti mentre Arpat ha spiegato l’iter burocratico necessario per l’attivazione di una segnalazione. Dal punto di vista pratico RetiAmbiente ha detto di essere pronta all’acquisto e alla gestione – a proprie spese – di attrezzature utili a valutare la qualità dell’aria. Il tutto sotto la supervisione tecnica di Arpat. Il secondo step sarebbe poi la sottoscrizione di un protocollo condiviso fra gli Enti coinvolti che indichi qualità e quantità dei prelievi, centri di analisi e modalità di condivisione dei risultati.
“Un’ottima proposta – commenta Del Ghingaro – che però va affiancata dal potenziamento delle risorse. Di questo mi farò promotore in Regione, perché si predispongano fondi specifici su di un piano straordinario che possa verificare cosa sta succedendo a Viareggio”. Il tavolo sarà riconvocato fra un mese.

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