“L’esito del referendum in Gran Bretagna sta provocando ripercussioni e reazioni importanti. Bisogna evitare che a pagare siano i cittadini italiani ed europei. Il principio che deve guidare le trattative dei singoli Stati con l’Unione, compresa l’Italia, è che le banche siano sempre al servizio di correntisti, risparmiatori e piccole e medie imprese, invece del contrario. Va dato atto in questo senso al presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, di essere stato molto chiaro sulla parte che può e deve fare l’Europa”. Così Antonio Tajani, vicepresidente vicario del Parlamento europeo, ospite oggi (9 luglio) del primo incontro al Caffè della Versiliana a Marina di Pietrasanta. “Mi sto battendo a Strasburgo – ha aggiunto Tajani – insieme ai colleghi di altri gruppi politici, perché l’Europa sostenga con decisione le Pmi attraverso regole meno stringenti di accesso al credito, perché senza impresa e senza industria non si vince la crisi. Questo l’Europa lo deve capire, e deve sviluppare politiche coraggiose”” Infine, un riconoscimento a Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea: “Grazie alla sua politica monetaria l’Europa, pur essendo in difficoltà, non si trova sull’orlo del tracollo”.

Poi Tajani è intervenuto anche in merito al referendum costituzionale del prossimo ottobre: “La ragione della nostra opposizione alla riforma di Renzi e al referendum istituzionale è che pretende di avvicinare i cittadini alle istituzioni e invece li allontana. Il nostro ‘no’ non è un fatto personale contro il presidente del Consiglio, non è un pregiudizio che pure sarebbe normalissimo trovandoci noi all’opposizione, ma riguarda i contenuti e l’interesse generale. A noi che per primi abbiamo proposto una radicale riforma delle istituzioni, questo testo oggetto del referendum non piace. È parziale, insufficiente, poco attento alle esigenze dei cittadini e invece di risolvere i problemi, rischia di aggravarli”.