Camionista pestato a sangue, svolta nelle indagini

Si stringe il cerchio attorno agli aggressori di Rossano Barsotti, l’autotrasportatore 44enne di Sant’Anna, trovato privo di conoscenza ieri mattina (21 giugno) in una strada sterrata, a pochi metri dalla piscina Reset H2O a Ponte San Pietro (Articolo e foto). Le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di Sebastiano Pennisi, coordinati dal sostituto procuratore Antonio Mariotti, sembrano infatti vicinissime ad una svolta. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire nel dettaglio gli ultimi sostamenti di Barsotti, prima dell’aggressione che sarebbe avvenuta nella notte tra venerdì e sabato. Fin dalle prime ore successive alla scoperta del corpo agonizzante del camionista, riverso a terra vicino alla sua Golf cabrio, i militari hanno battuto una pista precisa, sulle base di precisi elementi investigativi.

L’ipotesi di reato è quella di tentato omicidio e le indagini proseguono serrate, così come la caccia agli aggressori, almeno due persone considerando anche lo stato in cui hanno ridotto la loro vittima, da ieri ricoverata nel reparto di rianimazione dell’ospedale Cisanello di Pisa e sottoposta ad un delicato intervento chirurgico. Le condizioni di Barsotti sono ancora critiche ma stabili, secondo i medici che lo tengono sotto strettissima osservazione.
Alla base dell’aggressione, secondo gli inquirenti, ci un movente passionale: la gelosia per una donna e un mancato chiarimento con gli aggressori con cui Barsotti si sarebbe incontrato in quella zona isolata, lungo la golena del fiume Serchio a San Pietro. Qui lo ha ritrovato alle 8 del mattino di sabato – forse già dopo diverse ore dal pestaggio – il bagnino della piscina del Reset, pensando che sulle prime fosse già morto. Invece probabilmente gli ha salvato la vita, chiamando immediatamente il 118. Barsotti era in fin di vita, con il volto tumefatto, un vistoso trauma cranico e una frattura scomposta alla gamba sinistra. Tutto farebbe pensare che non sia stata una sola persona a ridurlo così e i carabinieri cercano riscontri. Anche sui telefoni cellulari e nelle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza del Reset, già acquisite ieri, e che potrebbero fornire elementi utili ai carabinieri.
L’ipotesi emersa finora è che Barsotti abbia incontrato alcune persone in una zona lungo il fiume e abbia raggiunto con la sua Golf il piccolo spiazzo dove è stato ritrovato in una pozza di sangue. La discussione potrebbe essersi accesa forse per un mancato chiarimento e sarebbe sfociata nel pestaggio, maturato per motivi sentimentali – sospettano gli investigatori che hanno escluso invece da subito le piste degli stupefacenti, della rapina o dell’estorsione.

 

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