Studente perseguitato e minacciato sul bus: 5 bulli nei guai

di Roberto Salotti
Lo hanno isolato da tutto il resto della scuola, minacciando perfino i suoi compagni e costringendoli a sedersi a distanza da quel ragazzino di 15 anni, che dopo mesi di persecuzioni e angherie da parte di cinque bulli suoi coetanei e compagni di istituto, ha iniziato a perdere il sonno la notte e ad avere attacchi d’ansia, con tutte le conseguenze del caso prodotte dallo stato di prostrazione fisica e psicologica in cui era stato ridotto. L’unica sua colpa era quella di essere straniero. Per questo durante il tragitto dell’autobus dalla Piana, dove risiedono i protagonisti di questa vicenda inquietante, fino a Barga, dove i ragazzi frequentano un istituto superiore, gli rendevano la vita impossibile.

Minacciandolo, insultandolo e soprattutto isolandolo. Le indagini scattate dalla denuncia presentata dai genitori dell’adolescente e coordinate dai carabinieri di Barga e dai militari della compagnia di Castelnuovo, condotti dal capitano Paolo Volonté, sono arrivate alla svolta, con la notifica ai cinque indagati, tutti studenti tra i 15 e i 16 anni e residenti tra Lucca, Capannori e Porcari, dell’affidamento e permanenza in casa, misura che equivale agli arresti domiciliari in caso di minori. Un provvedimento restrittivo, che è stato chiesto e ottenuto dalla procura del tribunale dei minori di Firenze,  che stamani è stato loro notificato dagli inquirenti.
Le accuse vanno dalla violenza privata agli atti persecutori, mentre secondo gli inquirenti sarebbero configurabile anche l’aggravante degli insulti razzisti. I carabinieri, infatti, sono riusciti a confermare una serie di episodi inquietanti di cui sarebbe stato vittima lo studente di 15 anni, la cui famiglia è originaria dell’Europa dell’Est.
Le angherie dei suoi cinque “carnefici” erano cominciate con l’inizio della scuola nel settembre scorso. Secondo l’accusa, ogni giorno il ragazzino veniva perseguitato dagli altri cinque, non appena metteva piede a bordo dell’autobus del mattino per raggiungere Barga. I bulli iniziavano a minacciarlo, costringendolo a sedersi da solo e impedendo anche agli altri di avvicinarlo. Creando così tra il 15enne e il resto del mondo un vuoto fisico che, secondo gli investigatori, ha avuto conseguenze gravi sulla salute del ragazzo. A scuola non cessavano le molestie e gli insulti, tanto che è stato anche grazie alla sensibilità degli insegnanti che è emersa la sequela di atti persecutori di cui era vittima quel ragazzino indifeso. Che dopo qualche settimana dall’inizio delle lezioni, si era manifestato restio a continuare ad andare a scuola. Dopo aver accampato qualche scusa banale con i genitori, alla fine non ce l’ha fatta più ed aiutato dalle insegnanti e dai carabinieri è riuscito a raccontare quello che gli accadeva ogni giorno a bordo dell’autobus: i cinque giovani violenti non lo ritenevano infatti degno di sedersi insieme agli altri compagni sul mezzo pubblico, proprio a causa della sua nazionalità, e anzi imponevano a tutti gli altri di stare a distanza per non “lordarsi” stando vicini allo “straniero”, continuamente insultato, schernito, deriso davanti a tutti gli altri.
Sono partite così immediatamente le indagini dei carabinieri, che hanno svolto un’inchiesta molto delicata, visto che coinvolge minori. Vittime e carnefici. La chiusura del cerchio è arrivata soltanto nelle ultime ore, con la notifica dei provvedimenti disposti dal tribunale dei minori. Secondo gli inquirenti, non ci sarebbero state percosse anche se il giovane ha subito un trauma psicologico.

 

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