Obbligo del Pos, Pasquini: “Commissioni da ridurre”

Obbligo del Pos per negozi e professionisti, interviene il direttore di Confcommercio Rodolfo Pasquini per commentare le recenti sanzioni disposte dal governo per le imprese che non accettino pagamenti elettronici. “La modernizzazione del sistema dei pagamenti – afferma Pasquini – passa anche da una maggiore diffusione della moneta elettronica che non si ottiene di certo imponendo sanzioni. Siamo fermamente convinti che la priorità sia invece quella di agire sulla riduzione delle commissioni applicate dalle banche alle imprese, che restano ancora troppo elevate e in caso di pagamenti di piccoli importi vanno ad assorbire i margini di guadagno degli imprenditori”.

“I costi – prosegue Pasquini – incidono ancora in misura eccessiva sia sull’installazione e la gestione dei Pos che sul denaro che transita. In ogni caso in Italia, come riportato da una indagine condotta da Confcommercio a livello nazionale, il numero dei Pos installati sia superiore ai 2 milioni, rispetto al milione e mezzo della Francia e al milione e 200 mila dell Germania, con un incremento di circa il 60 per cento negli ultimi 5 anni. Inoltre, le transazioni effettuate complessivamente annualmente in Italia con carte di credito sono passate dal miliardo e 700 mila euro del 2011 agli oltre 3 miliardi del 2016, con un incremento di quasi l’80 per cento”. “E’ quindi evidente – termina Pasquini – che su questo argomento sia necessario superare i luoghi comuni e le facili strumentalizzazioni. Al tempo stesso la nostra proposta, che lanciamo al sistema nazionale di Confcommercio è quella di agire nelle sedi preposte per giungere a una riduzione di carattere generale delle commissioni sull’utilizzo dei Pos, qualsiasi sia l’importo di spesa, e in particolare alla definizione di una soglia sotto la quale le commissioni stesse vengano azzerate del tutto. Siamo certi che in questo modo nessun commerciante opporrebbe più alcun tipo di rifiuto”.

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