Scuola, a Lucca nasce l’Accademia dello sport

Coniugare le esigenze formative con quelle dello sport, per garantire una carriera solida alle centinaia di studenti che – per forza di cose – non diventeranno campioni. E’ l’ambizioso progetto dell’Accademia toscana dello sport, lanciato da Fisi comitato Appennino toscano, Fondazione Campus e liceo sportivo Fermi, in collaborazione con l’ufficio scolastico provinciale di Lucca, il Comune di Forte dei Marmi, Federalberghi di Forte dei Marmi e Sciare magazine.

Soggetti dell’universo della formazione, dunque, a dialogo con associazioni sportive e mondo del lavoro, per creare un futuro legato al mondo dello sport – dal marketing alla comunicazione, passando per l’organizzazione di eventi – destinato a diventare utilissimo una volta terminata la carriera sportiva in sé. L’idea è stata presentata oggi (12 gennaio) alla sede del provveditorato, alla presenza della dottoressa Donatella Buonriposi (dirigente ufficio scolastico provinciale di Lucca e Massa Carrara), Francesco Contorni (presidente del comitato Appennino toscano), Claudio Oliva (referente coordinamento educazione fisica Usp Lucca), Enrica Lemmi (presidente dei corsi di laurea in scienze del turismo fondazione Campus), Massimo Fontanelli (dirigente scolastico del polo Fermi-Giorgi), Lidio Tarabella (in rappresentanza di Federalberghi), Arturo Guidi (Panathlon Lucca) e di una rappresentanza di studenti ed insegnanti.
Il dogma “scegli: o studi o fai sport”, insomma, deve essere cancellato. L’accademia partirà con lo sci, seguendo ed ampliando il modello degli ski college, per poi aprirsi ad ogni altra disciplina sportiva. Gli studenti verranno sostenuti da tutor e potranno rimanere in pari grazie alla modalità e-learning: per questo motivo, i docenti coinvolti si stanno sottoponendo ad una formazione specifica.
“Lo sport – commenta Buonriposi in apertura – trasmette un linguaggio e dei valori importanti. Con questo progetto si incrociano diversi soggetti con l’obiettivo preciso di consentire a chi fa sport ad alti livelli di continuare a studiare e di gettare le basi per il proprio futuro. Le iscrizioni al liceo sportivo, peraltro, sono in costante aumento: l’anno scorso abbiamo dovuto aggiungere una classe prima. In generale, dobbiamo superare i modelli classici di insegnamento: la scuola deve personalizzarsi sempre di più”. I sacrifici fatti da alcuni studenti, in sostanza, non possono e non devono essere più letti in chiave penalizzante.
L’idea è nata, appunto, per aiutare i molti atleti non destinati a vivere solo di sport: “Vogliamo aiutare questi studenti – spiega Lemmi – ad uscire dallo stereotipo per cui una carriera sportiva non consente una formazione culturale e professionale. Il tipo di formula che proponiamo è totalmente assente nell’Italia centrale e nel mezzogiorno: non ci limiteremo a seguire il modello degli ski college, però. Intendiamo infatti creare un percorso formativo di filiera, che si sposti dalle superiori (ma, si sta iniziando a lavorare anche sulle medie, ndr) alla laurea, per offrire possibilità lavorative concrete”.
Il progetto, presentato lo scorso dicembre nella sede toscana del Coni, ha subito suscitato l’interesse di studenti ed addetti ai lavori: il solo movimento sciistico regionale conta più di 200 atleti ed il presidente Malagò ha espresso grande curiosità per l’iniziativa.
Per Contorni l’Accademia servirà “a non avere più atleti che restino ignoranti, perché vogliamo che sappiano cosa fare una volta terminata la carriera sportiva. In tutto questo, abbiamo cercato di salvaguardare i singoli club: oggi, rimanere a studiare e ad allenarsi nel proprio territorio, per uno studente, vuol dire molto”.
Nel progetto è coinvolto anche Arturo Guidi, una vita per il mondo dello sci: “Ma questa è un’idea fondamentale per lo sport tutto”, commenta. Non meno importante il ruolo giocato dagli albergatori, anche perché, come ricorda Tarabella “circa l’80 per cento dei campioni degli sport invernali è proprietaria di alberghi”.
Per Salvatore Sanzo, presidente Coni Toscana, “Questa è un’innovazione importante nel panorama sportivo italiano, da replicare su vasta scala. Se un ragazzo potrà fare sport e seguire le lezioni, in maniera equilibrata, sarà per merito di chi crede nell’innovazione e nella cultura della pratica sportiva”.
Il percorso, destinato a muoversi tra scuola, sport e mondo del lavoro, sarà flessibile: “Terremo conto delle esigenze di recupero dei singoli studenti impegnati – osserva il preside Fontanelli – anche perché i soli sciatori possono fare anche 80 giorni di gare”.
Intanto, il progetto ha cominciato a coinvolgere anche una scuola media di Torre del Lago: “Alterneremo periodi a scuola – afferma Oliva – e periodi sul campo, con tutor di riferimento e piattaforme e-learning per recuperare le lezioni perse. La zona di riferimento per ora è quella dell’Abetone, ma stiamo parlando anche con strutture lucchesi, per accogliere gli studenti che vengono da fuori. Il Comune di Forte dei Marmi, dal canto suo, metterà a disposizione una struttura di proprietà proprio all’Abetone”.
La scelta per l’Accademia e per l’indirizzo scolastico è aperta dallo scorso 9 gennaio fino ai primi di febbraio.

Paolo Lazzari

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