“La De Toffol è un’oca”, bufera social a Porcari

La presidente del consiglio comunale di Porcari? “Un’oca che razzola nel prato”, una “il cui cervello non si trova là dove deve stare naturalmente”. Sono offese pesanti quelle rivolte a Francesca De Toffol, chiamata in causa in alcuni commenti sul gruppo Facebook Sei porcarese se se, dopo che la stessa era intervenuta per ribattere ad alcuni post che vi erano apparsi. Precisazioni “con toni mai offensivi”, ha spiegato la De Toffol, commentando sorpresa e indignata dell’attacco frontale e personale subito “da persone che non conoscono, con le quali non ho mai avuto modo di interloquire, né a livello professionale, né tantomeno personale, e il tutto senza un apparente motivo che giustifichi simili parole, ma  solo perché sono un nemico o come uno dei due mi ha definito un’oca che razzola nel prato”. Nel mirino finiscono i commenti di due utenti che la De Toffol sta valutando di denunciare. Si è infatti già rivolta al proprio legale e ha intenzione di procedere.

Torna a farsi caldo, insomma, e non tanto meteorologicamente, il clima di scontro a Porcari, che come in una sorta di circolo vizioso inarrestabile si consuma, più che di persona, sui social network. Dove si diffondono, certo, notizie e comunicazioni tempestive, ma anche dove serpeggia l’odio. Dove si muovono offese e accuse, in questo caso senza tenere in alcun conto che oltre al presidente del consiglio comunale “si offende una donna – commenta la De Toffol – che si è impegnata professionalmente definendola ‘intelligentona del cazzo’. Si offende un pubblico ufficiale, ma tanto, che importa: prosegue amareggiata la De Toffol – le istituzioni non hanno più il senso e il valore, di una volta, avranno pensato. Personalmente a me non interessa chi ha iniziato o chi deve finirla. Come persona in primis e per la carica pubblica che sono stata chiamata a ricoprire voglio dire a queste persone che ‘io non intendo arretrare di un millimetro’, noi tutti insieme ‘non intendiamo arretrare di un millimetro’. Di fronte a questi episodi ritengo che tutto il resto passi in secondo piano: mozioni, bandi, rughe, fibre, simboli o altro. Ed è la persona che sta parlando, non il pubblico ufficiale. Con questo mio pensiero voglio sottolineare la serietà di un presidente del consiglio che nella sua veste richiama l’attenzione su quei valori imprescindibili cui un’intera comunità, perché si possa ritenere civile, deve ispirarsi ed uniformarsi. Vogliamo e voglio scrivere la parola fine a questo comportamento scorretto e violento che qualcuno addirittura auspica o fomenta nelle sere d’estate. A chi ci accusa di aver insinuato voci, dileggiato, alimentato il gossip o addirittura screditato o offeso, possiamo dire che lo stesso trattamento è stato riservato a noi ma con una differenza sostanziale che è innegabile e sotto gli occhi di tutti i porcaresi. Nessuno e dico nessuno dei nostri sostenitori ha mai osato offendere verbalmente  un nostro avversario politico né tantomeno alzare le mani come invece è stato fatto qualche mese fa andando così a  confermare, in modo assolutamente preoccupante, come sia breve il passaggio dalla violenza verbale a quella fisica. Torno a ‘razzolare nel prato’ dell’impegno quotidiano, lavorativo, professionale, familiare ed amministrativo, con la certezza che la giustizia farà il suo corso, e la consapevolezza che la tutela dai valori civili passa anche e soprattutto dalla tutela e dal rispetto della propria persona e figura”.
Solidarietà alla De Toffol è arrivata anche dal sindaco Leonardo Fornaciari che ha stigmatizzato l’episodio: “A volte il dialogo e il dibattito possono essere difficili,  tesi e anche stancanti. Ma nessuno e dico nessuno – afferma fermamente il primo cittadino – può offendere una persona solo perché non riesce a distinguere un nemico da un avversario. In politica esistono gli avversari e mai i nemici.  Tutti dobbiamo pretenderlo ma dobbiamo soprattutto praticarlo a maggior ragione nei confronti della donna.  Francesca si è messa in gioco. Mette la faccia ogni giorno nell’attività più odiata dalla maggioranza dei cittadini : la politica.  Si occupa della cosa pubblica.  È coraggiosa e non è sola. Farà bene e anche a volte sbaglierá e per questo dovrà essere criticata e combattuta ma non per questo qualcuno la potrà mai offendere sul piano personale.  Si combattono le idee sbagliate e si combatte per le idee però  mai si combattono le persone. E le donne.  Non è tollerabile. Quelle donne generose e laboriose che con Francesca  sono addirittura maggioranza numerica dentro l’amministrazione e che portano la loro sensibilità nella gestione della cosa pubblica.  Il rispetto parte da noi. È inutile indicare sempre gli altri.  Il rispetto è un valore che ognuno di noi deve non solo predicare ma più che altro  praticare”.

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