Fiom: “Su Snaitech governo è rimasto a guardare”

Crisi del mercato dei giochi, che si interseca sulla vicenda Snaitech. Sul tema interviene Massimo Braccini, coordinatore nazionale della Fiom per il gruppo Snaitech.
“I provvedimenti introdotti dal governo con la manovra finanziaria – dice Braccini – rischiano di produrre effetti negativi sull’occupazione nella filiera del gioco legale. In Italia si calcolano circa 100 miliardi che ruotano intorno al mondo del gioco e si riscontrano circa 150mila lavoratori addetti. Un settore molto particolare la cui crescita spesso é legata all’aumento di un disagio sociale. Va sicuramente nella giusta direzione l’intervento sul settore volto a rendere compatibile il gioco con la sostenibilità sociale, anche perché i costi a carico della collettività sono  ingenti, così come vanno sicuramente contrastate le attività illecite, ma vanno chiamate anche le aziende a risponderne in solido”.

“L’origine di molte aziende che ruotano intorno al gioco – spiega Braccini – non appare chiara e sempre più è difficilmente controllabile il gioco on line, ma i profitti delle più importanti società sono cospicui. Lo Stato trae da questo settore importanti entrate ed ha anche poteri di intervento diretti visto che le attività sono legate al rilascio di concessioni pubbliche. Tuttavia, anche di fronte a grandi acquisizioni di società come quella avvenuta da Playtech, il governo non ha nemmeno aperto un tavolo di confronto. Playtech ha acquistato Snaitech, la più importante società di gioco in Italia, hanno già spostato il baricentro a Londra (come era prevedibile) ed il governo si è dimostrato completamente latitante. Nonostante le numerose richieste di incontro, il governo è rimasto a guardare come un qualsiasi spettatore, come non fosse affar loro, altro che norma contro le delocalizzazioni”.
“Se importanti aziende come Playtech possono liberamente acquisire società in assenza di un benché minimo piano industriale, con tutti i gravi rischi che questo può comportare per le sedi italiane e per le garanzie occupazionali, il messaggio che si da è che in Italia siamo in un campo libero, senza nessun vincolo, anche laddove vi sono possibilità di intervento dello Stato.
Le concessioni pubbliche, di qualsiasi settore, ma soprattutto del gioco, vanno subordinate rispetto a chiari piano di sviluppo, investimenti e garanzie occupazionali. Ci vogliono scelte coraggiose se vogliamo continuare ad essere ed un paese civile, le concessioni pubbliche vanno rilasciate solo a determinate condizioni e nel maggior interesse della collettività, in contrasto alla cultura del profitto selvaggio, costi quel che costi, anche in termini di sicurezza e dignità umana”.

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