Conflavoro Pmi cresce e lancia la sfida alle categorie foto

Una “scuola d’impresa” che parte da Lucca per far crescere le aziende italiane. È l’ambizioso progetto presentato stamani (10 dicembre) nella sede di Conflavoro Pmi, alla presenza del presidente Roberto Capobianco e degli imprenditori che hanno aderito all’iniziativa. Una vera e propria ‘sfida’ alle altre organizzazioni di categoria nel nome dei servizi e del sostegno alle imprese, in particolare quelle piccole e medie.
Saranno sei le sezioni merceologiche interessate da corsi di formazione: l’obiettivo è quello di aiutare le imprese a districarsi nei percorsi burocratici, eccellendo al contempo nei processi di sviluppo dei propri prodotti.
Linee guida che vengono affrescate da Capobianco il quale, peraltro, domani rappresenterà Conflavoro al ministero dello Sviluppo Economico, nell’ambito di un tavolo per il lavoro convocato dal ministro Luigi Di Maio.

“Da Lucca – commenta il presidente – parte questo nuovo progetto per sostenerci reciprocamente. Per ogni sezione abbiamo individuato un coordinatore pro tempore, in vista dell’elezione di un presidente e di un vice presidente. I referenti sono tra gli imprenditori più noti ed attivi sul nostro territorio: avranno il compito di rappresentare al meglio le istanze delle aziende, ma anche di portare la loro esperienza, consigliando le azioni migliori”.
Tra questi ecco Martino Spera ed Andrea Maggi (per la sezione commercio e turismo), Ilaria Deverio (metalmeccanico), Piera Masini (calzaturiero), Franco Oliva (edilizia, insieme ad Andrea Bigi), Emilia Bacci (trasporti e logistica) e Luca Piattelli (estetica e benessere).
Lavori, quelli delle sezioni merceologiche, pronti a decollare subito dopo un confronto aperto con le istituzioni pubbliche. “Si tratta di un progetto che parte da qua, ma ha un respiro nazionale – prosegue Capobianco – anche perché le questioni irrisolte sul nostro territorio sono davvero molte. Problemi burocratici, mancanza delle informazioni corrette per lo sviluppo imprenditoriale, lentezza nell’ottenere risposte, cattivi pagatori: queste sono soltanto alcune delle questioni che intendiamo risolvere”.
Sul punto inerente ai mancati pagamenti delle fatture, peraltro, Conflavoro Pmi ha già presentato una proposta di legge al Ministro delle giustizia Bonafede, con l’intento di semplicficare il processo di recupero dei crediti.
Esigenze concrete e sentite, quelle di cui si occuperanno le singole sezioni, come testimoniato dai referenti. “Esprimiamo la nostra vicinanza – commenta Martino Spera, proprietario del Mai Mai – alle famiglie colpite dal dramma consumatosi nella discoteca in provincia di Ancona. Quello dei controlli e del rispetto delle normative resta un tema essenziale. Insieme, lavoreremo anche sulla concorrenza sleale che si intreccia con la mancanza di sicurezza nei locali”. Per Maggi, invece, “È davvero fondamentale legare nel percorso formativo i mondi della scuola e del lavoro”. Piattelli ricorda inoltre che “In un mondo che cambia rapidamente è necessario aggiornarsi e rimanere uniti”, mentre Masini sposa il progetto poiché “Nel settore dei calzaturifici siamo rimasti in pochi ed abbiamo bisogno di aiuto”. Un altro problema è quello, già denunciato da Deverio, della mancanza di personale: “È quasi paradossale ma è così, ci sono aziende che cercano dipendenti ma non li trovano”. Non va molto meglio, con i rincari sul prezzo del carburante e non solo, nel settore dei trasporti: “Anche noi – denuncia Bacci – abbiamo problemi a trovare autisti. A Lucca, in particolare, manca una vera e propria logistica”. Poi c’è il racconto, intriso di voglia di rinascita, di chi ha vissuto la peggior crisi dell’ultimo decennio, quella che ha squassato il settore delle costruzioni immobiliari: “Sono passato da avere 80 dipendenti a pensare di chiudere – ricorda Oliva – perché i cattivi pagatori e l’assenza di aiuti da parte dello Stato mi avevano messo in ginocchio. Ora sono ripartito, senza mai fallire, ma c’è tanto bisogno di progetti come questo”.
A Lucca, dunque, nascerà una vera e propria scuola – sportello per le aziende: “Alle parole preferiamo i fatti – conclude Capobianco – e faremo di tutto per far funzionare al meglio questa piccola rivoluzione”.

Paolo Lazzari

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