‘Area di sosta’, ai giardini Marino Favilla l’arte di fermarsi

Fermarsi come atto di resistenza alla frenetica società odierna. Domenica (31 marzo) alle 17 a GreenheArt, l’emotional space dei giardini Marino Favilla, sarà inaugurata la mostra di dipinti e sculture dal titolo Area di sosta, prodotta da Mviva e curata da Maurizio Vanni, con opere di Julia Landrichter, Massimo Podestà e Mauro Vaccai. In una società sempre più veloce e vorace, dove tutto viene consumato al ritmo di secondi, dove per sopravvivere bisogna correre più degli altri e dove tutto è misurato su freddi numeri, ci sono artisti che si fermano invece a contemplare. È così che Landrichter, Podestà e Vaccai decidono di prendersi tutto il tempo necessario, creandosi una loro personale area di sosta, per riflettere sulla natura, sull’universo e sullo spirito.

“Potremmo definire il loro lavoro – sottolinea Maurizio Vanni – come quello di sismografi culturali del qui e ora che sintetizzano questioni e valori che riguardano la società contemporanea”. La pittrice austriaca Julia Landrichter lo fa usando come strumento di comunicazione gli animali, le forze della natura e le piante. Cervi, trote, maiali, uccelli sono posti in contesti metareali e atemporali e sembrano guardarci senza capire il perché del nostro affanno. Indagare la natura significa prendere coscienza che l’uomo prima di salvare se stesso deve difendere l’habitat in cui vive. Le sue visioni più astratte richiamano invece quei momenti di confusione interiore che ci lasciano in una situazione di straniamento. Massimo Podestà ci propone le sue riflessioni cosmiche. Il pittore ligure, fiorentino d’adozione, si concentra sull’universo esplorandolo attraverso i suoi personaggi-archetipo. Fluttuazioni, immersioni e ribaltamenti prospettici sono il tratto caratteristico delle sue opere. Due sono i filoni di pensiero che sviluppano in questa mostra: da un lato le sue modelle e i suoi personaggi cosmici inseriti in scenari galattici dove c’è un forte uso del colore, dall’altro le sue visioni più oniriche e intimiste venate di poesia e cromie tenui. Dal macrocosmo al microcosmo, dal generale al particolare. Lo scultore pistoiese Mauro Vaccai mira dritto all’essenza della vita. La sua ricerca stilistica rispecchia un cammino interiore, un’investigazione dello spirito per cercare riparo dalla frenesia della vita contemporanea. Le sue opere in marmo di Carrara e in onice indagano la parte più profonda dell’anima, quella pura e incontaminata dalle sovrastrutture sociali, per tornare al vero senso dell’esistenza. Solo riappropriandoci della parte più profonda e spirituale potremmo orientarci nel caos di un mondo sempre più convulso. L’esposizione resterà visibile al pubblico con ingresso libero durante gli orari di apertura di GreenheArt fino al 31 luglio.

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