Imt inaugura l’anno, più alloggi per gli studenti foto

Imt diventa adolescente. E così, compiuto il tredicesimo anno di età, si affranca dai genitori. Questa la similitudine utilizzata dal direttore della scuola, Pietro Pietrini, per annunciare l’uscita di Flafr (Fondazione lucchese per l’alta formazione e la ricerca) dal consiglio direttivo di Imt – entro il quale, finora, esprimeva ben 5 consiglieri su 11. La bozza di revisione dello statuto è da febbraio al vaglio del ministero: una volta approvata, Flafr – soggetto di cui fa parte, tra gli altri, la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca – continuerà ad affiancare il percorso di Imt ritagliandosi ruolo consultivo e non più decisionale, se non sugli immobili di proprietà messi a disposizione del campus universitario. Spazi che presto cresceranno del 50 per cento, con i lavori all’ex convento dei frati domenicani di via Brunero Paoli: una ristrutturazione che riguarderà 2800 metri quadri di corpo di fabbrica e 2231 metri quadri di giardino. È sempre Pietrini ad annunciare il finanziamento ottenuto dal Miur per procedere con l’intervento, notizia giunta a Imt lo scorso venerdì (30 marzo).

È stata l’occasione per fare il punto sulla strada percorsa dal 2005, quella della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2018-2019 che si è tenuta oggi (2 aprile) nella chiesa di San Francesco. E la città si è stretta intorno alla ‘sua’ scuola di dottorato e centro di ricerca, che dal prossimo autunno proporrà anche percorsi di master e che, nel tempo, ha saputo divenire riconoscibile per la capacità di innovare l’analisi dei sistemi economici, sociali, tecnologici e culturali. Un legame, quello col territorio, percepibile anche nelle numerose presenze di questo pomeriggio, dal prefetto Maria Laura Simonetti al presidente del consiglio comunale di Lucca Francesco Battistini, da Marialina Marcucci ad Arturo Lattanzi – lui, alla guida dell’ente di San Micheletto quando il complesso di San Francesco, in parte sede di Imt, è stato restituito alla città. Tra le autorità civili presenti, anche il nuovo questore Maurizio Dalle Mura. A portare i propri saluti, prima della lectio magistralis di Lucrezia Reichlin sull’Europa tra regole e mercato, il presidente di Flafr e Fcrl, Marcello Bertocchini, il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, l’assessore alla cultura, università e ricerca della Regione Toscana Monica Barni e lo stesso direttore di Imt, Pietro Pietrini. “Flafr è l’istituzione alla quale la città ha demandato la governance dell’ambizioso progetto di Imt, ben 13 anni fa. E Flafr – ha detto Marcello Bertocchini – ha garantito e garantisce a questa scuola di eccellenza un luogo, un campus dove gli studenti possono serenamente vivere i propri anni di dottorato. La città di Lucca tutta, nelle sue espressioni pubbliche e private, ha creduto in Imt e lo ha dimostrato con finanziamenti e borse di studio. Oggi, come è giusto che accada, Imt è pronta per procedere verso l’autogoverno. Un’autonomia pressoché totale che la equiparerà a pieno titolo alle altre due scuole toscane a statuto speciale, il Sant’Anna e la Normale di Pisa”. Una vicinanza accademica che anche il sindaco di Lucca tiene a sottolineare: “Il dialogo con le realtà di Pisa non potrà che rafforzare il ruolo di Imt, a livello sia nazionale sia internazionale. Dobbiamo fare di più per la ricerca: l’investimento formativo ha un ritorno sul territorio in termini di lavoro. Ce lo dimostrano gli altri paesi, quelli verso i quali ben 120mila giovani italiani vanno ogni anno. Un dato da tenere sotto osservazione – ha evidenziato Tambellini – perché, se da una parte significa idee in circolo e conoscenza di culture diverse, dall’altra vuol dire anche persone con un alto patrimonio formativo che scelgono un altro paese per metterlo a frutto. Auguro agli studenti di Imt un tempo operoso, proficuo e appassionato”. “Costante è il dialogo tra la Regione Toscana, Imt e gli altri centri di ricerca e formazione – commenta Monica Barni – e lo dimostra l’impegno nell’intercettare linee di finanziamento europeo, così come la recente istituzione della borsa di studio Pegaso. Auguro agli studenti di Imt di vivere questi anni di studio e dedizione alla conoscenza consapevoli della bellezza del loro impegno”. Sentita e alta la prolusione del direttore di Imt, Pietro Pietrini, al timone dal 2015: “In tre anni abbiamo ricevuto oltre 6000 domande di dottorato. Numeri importanti, che rinforzano l’impegno di Imt. Quello che facciamo, da sempre e indipendentemente dall’indirizzo di studio, è educare il dottorando allo sviluppo di uno spirito critico e della tolleranza alla frustrazione. Offriamo strumenti per non fermarsi mai all’aspetto superficiale dei fenomeni, per andare oltre e chiedersi sempre perché.
Nell’anno appena concluso, tra i vari progetti, la scuola ha beneficiato anche dell’assegnazione di finanziamenti nell’ambito del programma operativo regionale del fondo sociale europeo 2014-2020, attraverso il finanziamento di progetti di ricerca di durata biennale, cofinanziati dalla Regione Toscana e da aziende ed enti privati attivi sul territorio lucchese. Sono state avviate inoltre numerose collaborazioni, tra le quali permettetemi di ricordare la convenzione quadro di collaborazione scientifica con Intesa San Paolo per la creazione di un laboratorio di ricerca applicata denominato Innovation center lab neuroscience, che ha già visto, ad oggi, il susseguirsi di ben 6 accordi attuativi volti allo sviluppo e al potenziamento delle attività di ricerca del laboratorio. Nel 2018 – continua Pietrini – la scuola ha varato il programma di attività integrata, programma selettivo che ha visto l’assegnazione da parte di una commissione interamente esterna di finanziamenti per un milione e mezzo di euro in tre anni a progetti mirati a sviluppare attività di ricerca trasversale ed integrata su temi scientifici di rilevanza sociale e istituzionale. I nostri ricercatori e professori si sono messi assieme e confrontati per proporre questi progetti multidisciplinari. La scuola ha, negli ultimi anni, varato da un lato azioni mirate alla valorizzazione economica della conoscenza, quali la costituzione di spin off, la gestione della proprietà intellettuale e l’organizzazione di eventi mirati al trasferimento tecnologico, come la Jotto Fair – La ricerca incontra le imprese, che per la prima volta si terrà a Lucca nel prossimo mese di maggio con l’incontro tra i ricercatori delle scuole coinvolte, Sant’Anna, Normale, Iuss, oltre a Imt, e le aziende del territorio regionale e nazionale per orientare la ricerca accademica al mondo dell’impresa e potenziare le collaborazioni tra università e imprese”. “Nel tempo del dottorato – ha proseguito Pietrini – che dal prossimo anno diventerà di 4 anni con la possibilità di conseguirlo in 3 (formula 4 meno 1), lo studente acquisisce una forma mentis che gli permetterà di affrontare ogni sfida con una visione diversa, trasversale, da trasmettere agli studenti più giovani. Chi studia – continua Pietrini – ha il dovere di trasmettere conoscenza: è questa la direzione verso la quale va Imt, orientando la propria ricerca all’impresa, rivolgendosi al tessuto economico di Lucca e non solo. Con iniziative come la Settimana del cervello o Bright, Imt si è aperta alla città, ha saputo coinvolgerla. Ma non solo: forte è stata anche la collaborazione, negli ultimi anni, con l’ufficio scolastico territoriale, tanto è in corso con l’istituto Pertini un progetto di ricerca per studiare gli effetti della meditazione sul rendimento scolastico e sul benessere psicofisico in generale. Imt – conclude il direttore – è un luogo inclusivo, libero, senza confini geografici o ideologici. L’unico confine che conosce è quello che separa ciò che è saputo da ciò che ancora non si sa: ecco, il nostro impegno è tutto nel cercare di spostare sempre un po’ più in là quel confine”.

Imt in numeri
La comunità di Imt è oggi composta da 16 docenti a tempo indeterminato, 32 ricercatori, 8 visiting professor, 137 studenti di dottorato (circa il 40 per cento, stranieri), oltre 200 lectures e speakers, circa 60 guest scholars e circa 30 dipendenti tra personale tecnico e personale amministrativo.
A oggi, sono 299 gli studenti di Imt che hanno conseguito il titolo di dottore di ricerca. Circa il 46 per cento lavora oggi in università o istituti di ricerca, il 22 per cento lavora per imprese private e il 21 per cento per istituzioni.

 

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