Bancarotta, condannato ex presidente del Banco di Lucca

Condannati dal tribunale di Firenze gli ex vertici del Consorzio Etruria, il colosso toscano delle costruzioni edili, in un processo per bancarotta. Il collegio ha condannato gli ex presidenti del Consorzio, Armando Vanni a 4 anni e sei mesi, e Luigi Minischetti a 6 anni – il primo ex manager e il secondo ex presidente del Banco di Lucca – e l’ex consigliere delegato Massimo Pagnini a 5 anni e 6 mesi. Gli stessi imputati sono stati assolti dall’accusa di falso in bilancio. Assolti invece da tutte le accuse gli altri imputati del processo, Giovanni Turba, Ciro Paradisi e Marco Fontanelli. Per Vanni e Pagnini il tribunale ha stabilito il risarcimento dei danni, da definire in sede civile, a favore della curatela fallimentare dell’ex Consorzio Etruria.

Vanni, Minischetti e Pagnini sono stati condannati per bancarotta fraudolenta per distrazione in merito a operazioni, valutate dall’accusa come imprudenti e tali da depauperare il patrimonio. Gli stessi sono invece stati assolti ‘perché il fatto non sussiste’ relativamente a casi di bancarotta da falso in bilancio, accusa da cui è stato assolto nello stesso modo anche il manager Marco Fontanelli. I fatti contestati vanno dal 2006 al 2009. Per i tre condannati il pm aveva chiesto condanne tra 5 e 5 anni e mezzo.
Assolti, invece, per prescrizione, Giovanni Turba, ex presidente di Etruria Investimenti, imputato di bancarotta semplice, e Ciro Paradisi, ex direttore generale dell’ex consorzio Etruria, per una truffa contrattuale.
Inoltre, rispetto al risarcimento dei danni alla curatela dell’ex consorzio Etruria (in concordato preventivo e liquidazione) il tribunale ha stabilito a carico di Vanni e Pagnini, in solido, una provvisionale “immediatamente esecutiva” a favore della curatela dell’ex consorzio Etruria di 1.493.919 euro mentre il solo Pagnini, in relazione ad altro fatto di bancarotta, deve anche versare una provvisionale alla stessa parte civile di 849.438 euro. Sempre il collegio, presidente Gaetano Magnelli, ha stabilito per Minischetti e Pagnini l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’interdizione legale per la durate delle rispettive condanne, mentre per Vanni sono stati decisi cinque anni per l’interdizione dai pubblici uffici. Per i tre condannati è anche scattata l’inabilitazione all’esercizio di un’impresa commerciale e l’incapacità ad esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa per la durata della pena.

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