Aggiungi un posto in casa: ecco gli alloggi ‘solidali’ foto

Un sostegno concreto a coloro che vivono soli e che, magari, hanno bisogno di un po’ di compagnia ma anche per coloro che hanno bisogno di un posto dove vivere. È questo, in estrema sintesi, lo spirito del progetto Aggiungi un posto in casa – Abitare solidale che, dopo le positive esperienze di Firenze e Prato, arriva anche a Lucca. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di mettere insieme persone che hanno una casa troppo grande per le loro reali esigenze con chi invece una casa non ce l’ha, andando quindi a risolvere in un colpo solo due tipi di problematiche: quelle legate al disagio sociale di persone che vivono sole e quelle legate al disagio economico. Il progetto è stato presentato questa mattina (11 giugno) in Comune, dov’è stato sottoscritto il protocollo d’intesa tra i vari enti coinvolti: Comune di Lucca, Auser Abitare Solidale, Auser Lucca e Fondazione Casa Lucca.

Studenti e lavoratori fuori sede, anziani soli, migranti, in sintesi chiunque cerchi un posto per vivere messo direttamente in relazione con chiunque di posto in casa ne ha. Questo è Aggiungi un posto in casa – Abitare solidale. Dopo i progetti riusciti di co-housing per uomini e donne sole, il primo a Santa Maria del Giudice e il secondo a Ponte a Moriano, l’amministrazione comunale aderisce al protocollo dell’abitare solidale che nasce, per volontà di Auser Abitare Solidale, come espressione di un approccio innovativo ai temi della domiciliarità degli anziani nel lontano 2008. Dopodiché il progetto, divenuto ormai servizio duraturo, ha esteso la propria rete di riferimento, andando a includere chiunque abbia bisogno di una casa e coinvolgendo direttamente coloro che, volontariamente, decidono di mettere a disposizione la propria abitazione.
In concreto, questo progetto prevede una prima fase sperimentale dove chi può mettere a disposizione un domicilio e chi ne fa ricerca viene messo in contatto da degli operatori qualificati che avranno il compito di mettere insieme le diverse esigenze per fare in modo che la convivenza non diventi troppo pesante per uno dei due “inquilini”. Dopo un primo periodo di prova poi, se le cose vanno bene, si da il via alla vera e propria convivenza.
“L’obiettivo di questo progetto è far si che chi può offrire del posto in casa lo possa mettere a disposizione di chi la casa la sta cercando – ha detto l’assessora al sociale Lucia Del Chiaro -. Vogliamo creare un circolo virtuoso che possa essere a vantaggio di tutti, sia italiani che stranieri. Un occhio di riguardo è ovviamente rivolto agli anziani soli ma questo progetto non esclude nessun tipo di convivenza. In questo caso, esigenze e solitudini diverse si uniscono per creare comunità. Noi vogliamo fare da catalizzatore di questa rete che, allo stesso tempo, unisce e protegge”.
“Non chiediamo a nessuno di dare più di quello che può – ha precisato l’assessora -. Ognuno può mettere sul piatto le proprie esigenze e i propri desideri, dopodiché gli operatori che si occupano del progetto cercheranno di mettere insieme le realtà più complementari per far in modo che tutte le persone coinvolte possano stare bene”.
“Essere riusciti a portare a Lucca questo progetto è per noi motivo di grande soddisfazione – aggiunge Renato Campinoti, vice presidente di Auser Toscana e presidente di Auser Abitare Solidale -. Oggi ci sono sempre più anziani che vivono soli e in uno stato di pre-depressione. Questa è una tendenza che prevediamo aumenterà nei prossimi 10-15 anni. Le amministrazioni devono farsi carico di questo problema e trovare delle soluzioni. Allo stesso tempo, negli ultimi anni sono cresciute le difficoltà sia economiche che sociali. Questo progetto mira a dare una risposta a entrambi questi aspetti: il disagio sociale e quello economico”.
“Con questo progetto non vogliamo togliere niente a nessuno – aggiunge Campinoti -. Per questo dobbiamo dare delle certezze non solo a chi cerca un alloggio ma anche a chi lo metterà a disposizione: ci sarà una cabina di regia che valuterà le varie proposte e metterà insieme le realtà più vicine. Saranno realizzati dei singoli ‘patti’, poi si proseguirà alla sperimentazione e, se tutto va bene, si andrà avanti con la convivenza. Ci aspettiamo di partire con la prima convivenza entro un mese”.
“Ho spinto molto affinché questo progetto potesse essere portato anche a Lucca, capitale nazionale del volontariato – aggiunge Stefano Rosellini, presidente di Auser Lucca -. Per questo ringrazio tutte le realtà che hanno aderito. Abbiamo già avuto delle rischieste da persone che avevano sentito parlare delle esperienze di Prato e Firenze. Questo significa che anche sul nostro territorio questo problema è molto sentito e c’è grande interesse per questa iniziativa”.
“Questo progetto ci è sembrato da subito molto interessante – ha detto in conclusione Daniela Micheletti, presidente della Fondazione Casa Lucca -. Noi siamo un anello di questa catena: le persone che si affidano a questo progetto avranno anche bisogno di essere seguiti dai degli operatori presenti sul territorio e sapere che c’è sempre presente un punto di riferimento a cui ci si può rivolgere per ogni tipo di difficoltà, ed è qui che entriamo in gioco noi. Faremo anche un periodo di formazione per approcciarsi nel modo migliore a questo tipo di patti”.
Per aderire al progetto, sia come famiglia che vuole condividere la casa sia come singolo che cerca una stanza, è possibile contattare Auser Abitare Solidale a questi contatti: abitaresolidaleauser@gmail.com – 3204317644.

Luca Dal Poggetto

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