Ungulati, Marchetti (FI): “Sulla difesa degli agricoltori la Regione ha fallito”

A partire all’attacco in difesa di viticoltori e agricoltori, è il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Maurizio Marchetti: “Se l’ungulato vendemmia, l’agricoltore, che fa? Alla fine completa la rima, visto che tutti gli anni siamo alle solite: le colture spuntano, sulle vigne gli acini fanno capolino e zac, ecco gli ungulati a farne ghiotta pastura. Gli animali seguono il loro istinto, ma il Pd di governo regionale che da anni sventola misure evidentemente insufficienti, invece, di grazia, che cosa diamine segue?”.

“Sulla gestione della fauna selvatica la Regione ha fallito – prosegue Marchetti – Nel senso che la fauna selvatica sta benissimo, ma non è stata gestita. Così oggi interi segmenti delle nostre economie rurali anche distintive, come le viticolture di pregio, vanno al tappeto sotto i colpi quando degli zoccoli che ribaltano i terreni nelle scorribande notturne, quando dei dentoni dei cinghiali più in basso, dei caprioli più in alto. Non v’è coltura che si salvi. E mentre gli ungulati vendemmiano, gli agricoltori che ai loro filari dedicano la vita e se ne vedono distruggere il 30-40 per cento, quando va bene beh, diciamo che si disperano. E giustamente, anche”.
Marchetti ne fa una questione sia economica che paesaggistica: “Le più belle cartoline di Toscana – rammenta – contengono profili e orizzonti modellati nei secoli dalle attività agricole dell’uomo. Giorno dopo giorno, in una sconfinata dedizione che oggi fa di molti prodotti agricoli e vitivinicoli toscani un brand economico, oltre che un attrattore turistico. Le nostre aziende agricole danno lavoro a tante persone, sostengono famiglie e intere comunità. Eppure il Pd di governo regionale si nasconde dietro un paravento di piccoli provvedimenti per continuare a portare avanti il suo malinteso ambientalismo con cui i selvatici proliferano sostanzialmente a casaccio. E poi hanno fame, ovvio, cercano il cibo. Gli imprenditori agricoli restano stritolati in questo meccanismo che nemmeno li risarcisce a livello di indennizzi, erogati col contagocce e solo a prezzo di iter burocratici a imbuto e faticosissimi. E poi gli agricoltori non vogliono gli indennizzi, ma i raccolti frutto del loro impegno, del loro lavoro e della loro fatica. Noi siamo dalla loro parte. Meritano ogni appoggio in ogni sede”.

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