Ex Gesam, Bindocci (M5S): “Si faccia il parco della Formica, non un rifugio antiatomico”

“Si faccia il parco del porto della Formica e non un rifugio anti-atomico”. La butta sull’ironia il consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle, Massimiliano Bindocci, dopo il consiglio comunale di martedì scorso.
“Siamo contenti – dice – che anche la maggioranza si sia decisa, almeno a parole, ad ascoltare quali possano essere le alternative alla colata di cemento con cui si vuole seppellire il vascone nell’area ex-Gesam. Non si offendano i sensibili consiglieri se dubitiamo della loro buonafede, perché ultimamente difettano di coerenza, infatti se da una parte si dicono disponibili alle proposte alternative della cittadinanza, dall’altra mettono le mani avanti ed annunciano che hanno già la loro soluzione che è quella di: rimodulare le strutture accessorie. La concessione sarebbe dunque quella di consentire, con rampe d’accesso ed altro, lo svolgimento degli eventuali scavi archeologici, facendo una via di fuga nella colata di cemento. Si tratta di un contentino ai valori della tradizione e dell’ambiente, ma la colata di cemento con struttura altissima in metallo rimane. Bisogna pur spendere…”.

“In realtà il progetto alternativo c’è già ed è la riqualificazione del Chiesone, bene tutelato dalla soprintendenza, che sta andando in malora – dice Bindocci – dove si possono trovare gli spazi per le necessità di socializzazione e culturali del quartiere. Il progetto si completerebbe con una campagna di scavi per riportare alla in luce l’antico Porto della Formica e la piantumazione di alberi con la creazione di spazi verdi nell’area restante. Quel troiaio di vascone in cemento si toglie e si valuta se non vi sia stato un danno erariale, qualcuno lo avrà pur approvato quel mostro edilizio dello steccone, che adesso si nasconde a spese dei cittadini. Andiamo a riprendere gli atti, gli articoli di giornale e guardiamo come votarono i consiglieri a quei tempi, come il sindaco attuale si è rimangiato le promesse elettorali fatte e come gli assessori che adesso vogliono cementificare erano almeno formalmente contrari”.
“Il sindaco all’ultimo consiglio ha chiesto “dove è il cemento in quel progetto?” – prosegue il consigliere – Gli rispondiamo che è nei 30 centimetri di soletta di calcestruzzo aggiunto per far peso, e si tratta di circa 650 metri cubi di cemento, equivalenti a 650mila litri di colata di calcestruzzo, visto dove è il cemento? Nemmeno si trattasse di un rifugio anti atomico. Poi il sindaco parla di aria, di un progetto che è aria, ma forse l’aria sotto le tettoie fa volume o no? Poi parla di bonifica da fare, di causa con Italgas che blocca il restauro del Chiesone, ma non è la stessa Italgas cui si vuole vendere Gesam attraverso Toscana Energia: che strani intrecci tra finanza e politica!”.
“Come M5S di Lucca – conclude la nota – vogliamo esprimere la nostra vicinanza ai cittadini di San Concordio in lotta, ed appoggiamo il progetto che prevede la riqualificazione del Chiesone, la creazione del parco del porto della Formica come luogo di testimonianza e aggregazione, attorno a quello che fu uno dei punti di riferimento fondamentali nella storia della nostra antica Repubblica di Lucca”.

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