Industria alimentare, imprese Lucca in controtendenza
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Dal secondo trimestre 2010 al secondo trimestre 2019 l’industria manifatturiera in Toscana ha registrato un calo del numero di imprese attive del -8,5 per cento, ma al suo interno esistono settori, come quello alimentare, che resistono: nel secondo trimestre 2019 le imprese attive nell’industria alimentare in Toscana sono 2.967 (-0,1 sul secondo trimestre 2018 e +5,7 sul secondo trimestre 2010), pari al 6,5 per cento sul totale industria della regione, posizionandosi così al decimo posto in Italia. Un comparto importante in cui l’attenzione verso il consumatore è sempre più alta: da un lato aumentano le richieste di controllo e monitoraggio dei roditori da parte delle aziende (+82%), che possono causare danni e problemi di salute ai consumatori, dall’altro cala l’uso di prodotti chimici grazie a una normativa più stringente e all’uso di tecnologie “intelligenti”.
Questa la fotografia di Anticimex, azienda specializzata nel pest management e nei servizi di igiene ambientale, elaborata su base dati InfoCamere-Movimprese in occasione della partecipazione a Cibus Tec che parte domani (22 ottobre) a Parma.
A livello geografico, nel secondo trimestre 2019 il numero più alto di aziende dell’industria alimentare si registra nelle province di Firenze con 638 imprese attive (+3,1 sul secondo trimestre 2018) e Lucca con 315 (+0,3%). Seguono Livorno con 307 (-1,9%), Pisa con 291 (+0%), Pistoia con 276 (+0%), Arezzo con 268 (-4,6%), Grosseto con 255 (-0,4%), Massa-Carrara con 239 (+0,4%), Siena con 224 (-1,3%) e Prato con 154 (-0,6%).
E sul fronte della sicurezza alimentare? Secondo i dati di Anticimex in Toscana cresce l’attenzione delle aziende del settore sul tema della sicurezza e dell’igiene ambientale. Da gennaio a settembre 2019, infatti, le richieste di interventi da parte delle aziende contro la presenza dei roditori sono aumentati del +82% rispetto allo stesso periodo del 2018. Un problema serio per le imprese in quanto i roditori, oltre a essere portatori di malattie, possono anche provocare perdita di prodotto, danni agli impianti e di reputazione.
Ma ad aver registrato nei primi mesi del 2019 il boom maggiore sono le richieste di intervento con l’impiego di nuove tecnologie (+153% rispetto allo stesso periodo del 2018), che permettono di ridurre l’utilizzo di prodotti chimici e al contempo di rispettare l’ambiente circostante. Sistemi sempre più “intelligenti” che prevedono il monitoraggio e il controllo elettronico dei roditori, h24, 7 giorni su 7, e in grado di comunicare dati sull’attività in tempo reale, permettendo quindi di avere la situazione sempre sotto controllo e di intervenire prima che possano provocare danni.
“Il settore alimentare, più di altri, ha bisogno di controlli rigidi per garantire la sicurezza dei consumatori – afferma Valeria Paradiso, responsabile tecnico di Anticimex Italia – La normativa sempre più stringente ha già limitato l’uso di prodotti chimici e, grazie ai dispositivi di nuova generazione, come la tecnologia Smart, che da quest’anno ci permette di monitorare e controllare non solo i roditori, ma anche blattoidei e lepidotteri, oggi è possibile proteggere gli ambienti in modo green”.
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