Bilancio e mancata riqualificazione di via di S. Giuseppe, Tori (LiberAltopascio) torna all’attacco

Il consigliere comunale di LiberAltopascio Matteo Tori replica alle critiche di Insieme per Altopascio, in merito alla mancata riqualificazione di via di San Giuseppe e al bilancio comunale. “Ripeto quello che ho già detto, non hanno più soldi, basta leggere le delibere che riguardano la rotatoria del Valico e quella di via S. Giuseppe oppure leggere il mastro dei movimenti del bilancio alla voce proventi concessioni edilizie e sanzioni al codice della strada diminuite ancora rispetto all’anno scorso. Cosa aspettano ad approvare il bilancio? Aspettano, forse, che il governo prenda dei provvedimenti, sotto la spinta dell’Anci, potente associazione dei comuni, per incassare di più dalle nuove tasse oppure si allentino i vincoli del patto di stabilità interno in modo tale che si possano spendere almeno le risorse che non sono riusciti a spendere negli anni passati per scarsa organizzazione e pessima programmazione?”.

“Altopascio – aggiunge Tori – non è fra i comuni virtuosi e pertanto subisce le limitazioni di spesa legate al patto di stabilità. Patto che già in passato non è stato rispettato incorrendo nelle sanzioni previste dalla legge. Il governo Renzi non ha alcuna responsabilità e non ha pericolose oscillazioni tanto è vero che il Comune di Montecarlo guidato da una maggioranza molto vicina a quella di Altopascio ha già preparato e votato il bilancio di previsione. Sono già diversi anni che ricorrono a tutti gli strumenti possibili di finanza creativa per poter spendere soldi che non hanno più, perché è un bilancio troppo legato al mercato immobiliare e alle contravvenzioni. Hanno fatto ricorso a tutta la loro fantasia inventandosi persino una società in house per poter spendere i soldi, aggirando il patto di stabilità, e portare a termine così i lavori dell’ex-cinema Puccini: costati la bellezza di 5.000.000 di euro. L’Altopascio Servizi miseramente fallita, senza aver posto nemmeno un mattone della piscina, chiusa con un debito di circa 600.000 euro e con un derivato conteggiato nel bilancio comunale per un valore di circa 682.000 euro. Non ero certamente io l’assessore alle finanze e al bilancio in quel periodo quando si sono inventati la società e hanno acquistato il derivato, anzi ricordo che mi sono dimesso da assessore al bilancio più di 15 anni fa in aperto contrasto con una maggioranza che pensava solo a spendere. Un consiglio mi sento di darlo: pensino alle entrate prima di pensare a spendere i soldi che non hanno e non al contrario come hanno sempre fatto da venti anni a questa parte”.

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