La scuola? All’aperto. Sperimentazione in due istituti

Lucca è una delle prime realtà in Italia ad aver aderito alla sperimentazione Scuole all’aperto, progetto che vede come capofila il Comune di Bologna e che nell’anno scolastico in corso ha ricevuto l’adesione sul nostro territorio dell’istituto comprensivo Lucca 2 (San Concordio) e Lucca 3 (Sant’Anna). I bambini di alcune classi delle scuole d’infanzia e del primo anno della scuola primaria hanno potuto beneficiare di forme di educazione naturale all’aria aperta, con approcci didattici orientati all’esperienza che consentono di assimilare concetti complessi in modo più immediato ed efficace. Uno dei motti del progetto, che ha richiesto la collaborazione di più soggetti, è “non esiste tempo buono o tempo cattivo per stare all’aria aperta, esiste il giusto equipaggiamento”, ha spiegato Simona Serina, coordinatrice pedagogica insieme a Laura Cesarano, sottolineando inoltre l’importanza etica e civica del progetto “volto a formare coscienza del rispetto dell’ambiente nei cittadini di domani”.

“La scommessa che con forza abbiamo accettato – commenta l’assessora alle politiche formative, Ilaria Vietina – è stata quella di portare avanguardia e innovazione nelle scuole pubbliche. Con il prossimo anno scolastico il progetto coinvolgerà un numero maggiore di scuole, con l’obiettivo di sviluppare un patto educativo territoriale che includa altri Comuni, alcune associazioni del territorio, la Asl e l’istituto tecnico agrario di Mutigliano per condividere l’impegno di restituire ai bambini e alle bambine la familiarità del contatto con la natura”. Decisivo, in questo percorso sperimentale, è stato il contributo dei genitori, come ha evidenziato Luisa Arcicasa, dirigente dell’istituto comprensivo Lucca 2: “Le famiglie sono parte attiva e costante dei percorsi di apprendimento: c’è crescente consapevolezza dell’importanza di creare una comunità educante, che stimoli le intelligenze e le sensibilità dei ragazzi in età evolutiva”. Un progetto virtuoso che si è tradotto concretamente in pratiche didattiche grazie alle facilitatrici territoriali Giulia Cordella e Sara Abruzzese, che hanno guidato gli insegnanti in questo nuovo approccio: “Questo è un progetto che ha l’ambizione di distinguersi perché non ha un inizio e una fine – spiega la dottoressa Cordella – ma vuole entrare nel quotidiano della pratica di alcune scuole”. La pratica dell’educazione naturale presenta, in letteratura scientifica, alcuni documentati vantaggi, tra i quali un miglioramento della salute del bambino e delle sue competenze motorie, la propensione a sviluppare capacità di problem solving e di pensiero creativo, favorendo peraltro inclusione e pluralismo. “Sono esperienze che coinvolgono la persona e tutti e cinque i sensi – commenta la dirigente dell’istituto comprensivo Lucca 3, Elisabetta Giannelli – che si sviluppano a partire dal metodo Montessori e che invitano i ragazzi a prendere consapevolezza del proprio corpo”. Un approccio green che centra l’obiettivo, non secondario, di offrire un’oppportunità alternativa ai nativi digitali: “I bambini hanno bisogno della natura, di sporcarsi le mani, di toccare, sentire, respirare: esperienze comuni fino a pochi anni fa che sono state via via sostituite da schermi di tablet, computer e videogiochi – evidenzia Enrica Picchi, presidente della commissione consiliare che si occupa di politiche educative – e che sono state rimarcate, in tutta la loro centralità, nell’incontro che abbiamo fatto con i consigli di istituto”. Un apprendimento attraverso la natura dunque, che la rete di Scuole all’aperto porta avanti negli asili nido da 5 anni, che quest’anno ha visto la sperimentazione dei due comprensivi e che, anche per venire incontro alle richieste dei genitori soddisfatti da questo metodo, il prossimo anno verrà ampliata e sarà supportata da un catalogo di materiali e strutture adatte allo svolgimento delle attività redatto dalle facilitatrici del progetto, a uso e consumo degli insegnanti che vorranno aderire. 

Elisa Tambellini

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