Grande distribuzione, sciopero alla vigilia delle feste foto

Anche molti lavoratori lucchesi della grande distribuzione e delle coop aderiranno allo sciopero indetto per domani (22 dicembre) da Cgil, Cisl e Uil di categoria per il rinnovo del contratto nazionale. Lo sciopero si protrarrà per tutto il giorno con presidi e volantinaggio anche a Lucca davanti a Coop di Sant’Anna, Carrefour di San Vito ed Esselunga di Lido di Camaiore. Intanto i sindacati lanciano l’appello a “non fare la spesa in questo giorno”.

“I lavoratori coinvolti solo nei punti vendita della grande distribuzione lucchese sono oltre duemila – dichiara Simone Pialli di Fisascat Lucca -. Nei vari punti vendita si terranno assemblee informative. Questo sciopero è funzionale a sollecitare un avanzamento dei negoziati di rinnovo dei contratti nazionali di lavoro, atteso da ben quattro anni. E’ irrimandabile definire gli aumenti salariali alla luce dei rinnovi già siglati. I lavoratori non possono attendere oltre”.
Unione di intenti con Sabina Bigazzi, segretaria generale di Filcams Lucca e Giovanni Sgrò per UilTucs Toscana Nord. In particolare i lavoratori delle tre sigle sindacali organizzeranno delle zone di volantinaggio vicino al supermercato Coop.Fi di S.Anna, all’ipermercato Carrefour in via Santissima Annunziata e all’Esselunga di Lido di Camaiore.
“Sono oramai quasi 4 anni – fanno sapere i sindacati di categoria – che i lavoratori del settore, oltre 12 mila in Toscana, sono senza contratto nazionale per la pretesa della controparte di trovare una soluzione che peggiorerebbe diritti e retribuzione, a partire dal non pagamento dei primi tre giorni di malattia, a fronte di un aumento salariale complessivamente più basso di quello già siglato con Confcommercio, archiviando la distintività cooperativa, valore fondante del movimento”.
“Le aziende associate a Federdistribuzione, invece – prosegue la nota dei sindacati – da oltre 4 anni impongono unilateralmente l’applicazione, nei fatti, di un regolamento associativo, non sottoscrivendo un nuovo contratto nazionale di settore e neppure riconoscendo il rinnovo del contratto nazionale Tds siglato con Confcommercio nel 2015, producendo un danno retributivo e contributivo alle lavoratrici e ai lavoratori, circa 15 mila in Toscana. Situazione aggravata ulteriormente dai comportamenti di molte singole aziende che in questi anni hanno operato disdette dei contratti integrativi, aperto procedure di licenziamento e, soprattutto, pretendendo aperture per le Festività, massima flessibilità degli orari, peggiorando le condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori”.
Lo sciopero sarà articolato per l’intero turno di lavoro di venerdì con presidi e volantinaggi che si terranno in molte province toscane. Per le province della costa, i lavoratori saranno in presidio in mattinata a Vignale Riotorto, nel piazzale davanti alla sede di Unicoop Tirreno, dove si terrà una manifestazione nazionale a sostegno della difficile vertenza.
“Chiediamo sostegno e solidarietà – concludono i sindacati – che potrà manifestarsi non andando a fare la spesa il 22 dicembre nei punti vendita di Unicoop Tirreno, Unicoop Firenze, Coop Centro Italia, Carrefour, Coin, Decathlon, Despar, Esselunga, Ikea, Leroy Merlin, Metro, OVS, Upim, Zara, eccetera”.
Solidali con la protesta daSinistra Italiana: “Dobbiamo difendere non solo i posti di lavoro ma anche la dignità dei lavoratori. Per questo diamo pieno sostegno ai dipendenti di Grande distribuzione e Cooperazione, circa 27mila persone in Toscana, che domani sciopereranno per il contratto. E invitiamo i cittadini a rimandare di un giorno gli ultimi acquisti natalizi”. Ad affermarlo sono Daniela Lastri e Marco Sabatini, coordinatori regionali di Sinistra Italiana a proposito dell’agitazione di domani indetta da Cgil, Cisl e Uil a livello nazionale. “Da quasi quattro anni  – prosegue la nota – i lavoratori della cooperazione aspettano un rinnovo del contratto nazionale che non vada a peggiorare il quadro attuale sia per i diritti che la retribuzione. I valori della cooperazione sono altri, uguaglianza dei diritti, democrazia, solidarietà, equità. Queste parole non possono restare contenitori vuoti. Lo stesso vale però per le aziende associate a Federdistribuzione che non hanno ancora sottoscritto il contratto nazionale di settore, né riconoscono il rinnovo di quello siglato con Confcommercio nel 2015”. “Dai dipendenti – concludono – si pretende massima flessibilità negli orari, disponibilità alle aperture nei giorni festivi in maniera indiscriminata ma in cambio non gli si dà niente. Anzi vengono peggiorate le condizioni di lavoro e, di conseguenza, di vita. Per questo rinnoviamo l’appello a tutti e tutte: rinviate gli acquisti di 24 ore”.
Ad intervenire anche Massimiliano Bindocci e Giovanni Sgro della Uiltucs Uil area Lucca: “Lo sciopero di domani – spiegano – non riguarda alcune catene come Mercatone e Conad non perché non vi siano problemi ma, perché applicano il Ccnl del Commercio sottoscritto nel 2015 elargendo gli aumenti contrattuali così come previsto. La trattativa – continua la nota – prevede fermo restando le diverse specificità contrattuali un motivo dominante, le imprese della Gdo o Cooperative sono disposte a dare l’adeguamento contrattuale solo in cambio della cessione di alcuni diritti come malattia, permessi e orario di lavoro e, addirittura si chiedono clausole penalizzanti ulteriori per i nuovi assunti. Questa pratica è inaccettabile, la vita ed i servizi aumenteranno ed i lavoratori se vogliono vivere con il loro stipendio devono vederselo adeguare ogni tre anni e non sottostare a dei continui ricatti ad ogni rinnovo contrattuale. Ora sono passati ben quattro anni. Le Coop stanno diffondendo in questi giorni, dimostrando la debolezza delle argomentazioni prodotte che nascondono la volontà di non addivenire a un accordo. Filcams, Fisascat e Uilt perseguono la ripresa del tavolo negoziale per assicurare il rinnovo del Ccnl della distribuzione cooperativa alle lavoratrici ed ai lavoratori del settore”.

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