Imt e Cromology a braccetto per nuovo materiale rivestimento

Un nuovo materiale da utilizzare nelle vernici e nei tessuti, altamente innovativo, super resistente ed ecocompatibile, realizzato con metodologie all’avanguardia ad oggi utilizzate solamente in settori produttivi come l’industria aeronautica. Questo è l’obiettivo della ricerca che sta al centro del progetto GlycoG Lab 4.0 a cui il laboratorio per l’analisi multi-scala dei materiali, Musam-Lab, della scuola Imt lavorerà per i prossimi 24 mesi.

Il progetto, presentato e coordinato dall’azienda Cromology Spa (comparto vernici) insieme alle aziende Beste Spa (comparto tessile) e Yacht Pride Srl (comparto nautico) e la collaborazione scientifica di Scuola Imt, Consorzio Instm (Consorzio interuniversitario nazionale per la scienza e tecnologia dei materiali) e Lmpe srl (Laboratorio di materiali polimerici ecocompatibili di Capannori), si è aggiudicato nelle settimane scorse uno dei bandi messi a disposizione dalla Regione Toscana all’interno del Programma operativo Por Fesr 2014-2020. Terzo classificato tra i progetti strategici di ricerca e sviluppo, GlycoG Lab 4.0 ha ricevuto un contributo complessivo di oltre 980mila euro, 250 mila dei quali andranno al laboratorio per l’analisi multi-scala dei materiali, Musam-Lab della scuola Imt, diretto dal professor Marco Paggi, che è anche delegato alla ricerca della scuola. Il valore totale del progetto è di oltre 2 milioni e 500 mila euro.
L’idea di GlycoG-Lab 4.0 nasce dall’esigenza delle aziende partner (leader nei rispettivi settori delle vernici, dei trattamenti per l’edilizia, per il tessile e l’abbigliamento e per la nautica) di far fronte a problematiche relative alla durabilità dei prodotti che è spesso compromessa da alcuni fattori come i raggi Uv e la crescita di alcuni batteri. La ricerca, che si focalizzerà anche sulla ecocompatibilità del nuovo materiale grazie all’uso di sostanze naturali come i carboidrati, contribuirà allo sviluppo di tecniche di produzione di materiali innovativi che utilizzano strumenti di virtual testing, vale a dire la simulazione numerica dei fenomeni chimico-fisici che possono interessare il materiale. Questo approccio rappresenta una grande innovazione per i settori cui appartengono le aziende partner del progetto, che fino a questo momento non hanno mai lavorato alla vera e propria progettazione dei nuovi materiali.
Il risultato sarà quindi un materiale che renderà più resistenti ai raggi Uv le vernici a base acquosa prodotte da Cromology, migliorerà la capacità antivegetativa dei prodotti per le imbarcazioni di Yacht-Pride e migliorerà la qualità dei tessuti prodotti da Beste, che saranno in grado di proteggere la pelle dai raggi ultravioletti e contrastare i cattivi odori che si sviluppano sui tessuti a causa del sudore.
Nell’ambito del progetto, la scuola Imt Alti Studi Lucca svilupperà lo studio morfologico del materiale realizzato con le attrezzature sperimentali in dotazione al Musam-Lab e produrrà studi di chimica computazionale per la progettazione del grafene funzionalizzato e per la stima della durabilità del materiale, in un’ottica di sostenibilità.
“La Scuola Imt è molto soddisfatta che il progetto sia stato valutato tra i migliori dagli esperti della Regione Toscana, che lo hanno classificato al terzo posto nella graduatoria di merito – afferma il professor Paggi – Il progetto è particolarmente innovativo poiché introduce metodi di simulazione numerica per la progettazione dei materiali, in linea con gli obiettivi di Industria 4.0. Contribuisce inoltre a rafforzare la competitività delle imprese del territorio e a creare proficue collaborazioni con centri di ricerca e sviluppo quali il laboratorio sui materiali polimerici ecocompatibili Lmpe, partner del progetto che opera presso il polo tecnologico di Capannori”:
Il direttore della scuola, professor Pietro Pietrini, si è rallegrato vivamente con il professor Paggi e ha espresso grande soddisfazione e orgoglio per questo nuovo progetto finanziato dalla Regione Toscana, che permette di valorizzare le applicazioni pratiche delle competenze di ricerca presenti alla scuola e consolidare il rapporto con le realtà imprenditoriali del territorio.

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