Assicurazione con franchigia: cos’è?

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Nell’andare a valutare la convenienza di una polizza assicurativa di auto o autocarro occorre considerarne il costo del premio annuo, il massimale, i danni coperti e la franchigia. Quest’ultima rappresenta la parte del valore monetario del danno che resta sempre e comunque a carico dell’assicurata, e si configura come un importo fisso e predeterminato. Un’assicurazione con premio annuo basso ma franchigia elevata può risultare molto meno conveniente di quanto possa sembrare a prima vista. Ma come opera la franchigia e in cosa differisce dal c.d. ”scoperto”?

Franchigia e scoperto
Come anticipato, la franchigia è una quota di danno che resta a carico del sottoscrittore della polizza assicurativa e che funge come limite per il calcolo del risarcimento. Essendo una cifra predeterminata dalla compagnia assicuratrice, il suo valore è noto prima della valorizzazione di un eventuale danno e questo consente all’intestatario della polizza di fare delle valutazioni circa la convenienza o meno di denunciare un sinistro. Infatti, se quest’ultimo è causa di danno che non risulterebbe in alcun modo coperto dall’assicurazione perché di importo inferiore alla franchigia, conviene non denunciare l’accaduto alla compagnia, mantenendo in tal modo inalterato il proprio rating (o merito) assicurativo.

A differenza della franchigia, lo scoperto rappresenta quella parte di danno che, indipendentemente dalla sua quantificazione economica, non è mai rimborsabile dalla compagnia. Anche lo scoperto dev’essere chiaramente indicato nel contratto di polizza e viene espresso in termini percentuali. Per esempio, un veicolo assicurato per furto con scoperto del 12% comporta un rimborso del valore dello stesso al netto di tale quota percentuale: se il danno conseguente al furto viene quantificato in 20.000 euro, il rimborso sarà pari a 17.600 euro (dato da 20.000 euro al netto del 20%, ossia di 2.400 euro).

Franchigia assoluta e relativa
Nella polizza assicurativa possono essere previsti due tipi di franchigia: quella assoluta o quella relativa. Poniamo, a titolo di esempio, che la franchigia sia quantificata in 1.000 euro. Nel caso di franchigia assoluta, l’indennizzo che si riceverà dalla compagnia assicuratrice sarà dato dalla quantificazione economica del danno meno la franchigia, quindi al netto dei 1.000 euro che, pertanto, rimangono a carico dell’assicurato. Se, invece, il contratto prevede una franchigia relativa, il rimborso dell’assicurazione è pieno.

Riepilogando, e riprendendo l’importo dell’esempio:
– in caso di franchigia assoluta e valore del danno pari a 3.000 euro, l’assicurato riceverà come indennizzo 2.000 euro (3.000 – 1.000 di franchigia);
– se opera la franchigia relativa, l’importo coperto dalla polizza sarà pari al valore del danno, quindi a 3.000 euro;
– se la quantificazione economica del danno risulta di 900 euro, quindi inferiore al valore della franchigia, l’assicurazione non rimborsa nulla, indipendentemente dal fatto che la franchigia sia relativa o assoluta.

RC auto con franchigia
Le polizze assicurative ove è spesso presente una franchigia sono, principalmente, quelle relative alla responsabilità civile dei veicoli. Queste assicurazioni hanno un premio basso ma, in caso di sinistro, bisogna fare i conti con la parte non coperta dalla franchigia: si tratta, dunque, di contratti indicati ai guidatori che non hanno malus per sinistri incorsi negli ultimi anni e sono considerati conducenti “virtuosi”. Da un paio di anni a questa parte nel mercato delle assicurazioni vi sono anche dei prodotti che assicurano la franchigia, consentendo quindi di assicurarsi la copertura piena dei danni conseguenti a un sinistro perché tali polizze integrano la RC auto già sottoscritta.

Il conducente del veicolo da assicurare, oltre a poter optare per una polizza senza franchigia, può altresì sottoscriverne una con franchigia decrescente. In tali contratti è prevista una diminuzione del valore della franchigia che dipende dalla virtuosità del conducente del veicolo. Per esempio, una franchigia iniziale di 200 euro, con diminuzioni di 50 euro all’anno, si azzera dopo 5 anni dalla sottoscrizione della polizza, a patto che non siano incorsi dei sinistri. Nel caso in cui, nel suddetto quinquennio, si verifichi un incidente, la franchigia tornerà al valore iniziale ma la liquidazione dell’indennizzo avverrà in base al valore della stessa al momento del sinistro. Nel nostro esempio, se l’incidente si verifica dopo 3 anni dalla sottoscrizione del contratto, al rimborso dei danni sarà applicata la franchigia ridotta pari a 100 euro ma, da quel momento, tornerà al valore di 200 euro.

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