Smaltimento fanghi, Confartigianato: “La Regione lavora per lo sblocco”

“Siamo abbastanza fiduciosi che nel giro di qualche giorno l’emergenza ‘pozzi neri’ dovrebbe avviarsi verso una soluzione e così le nostre aziende potranno tornare alla loro normale attività”. Esordisce in questo modo il direttore di Confartigianato, Roberto Favilla, dopo che nei giorni scorsi si era rivolto a diversi Consiglieri regionali e alla stampa, mosso da una forte preoccupazione per il blocco dei conferimenti, ormai attivato da circa un mese, da parte degli impianti di depurazione, in quanto, a loro volta, non sapevano più come disfarsi dei fanghi derivanti dal trattamento dei liquidi stessi.

Era intervenuto a inizio mese il governatore della Toscana Enrico Rossi – come si ricorda in una nota – con un’ordinanza urgente che avrebbe dovuto risolvere, seppur provvisoriamente, la situazione, facendo collocare i residui in alcune discariche toscane. Ma di fatto, per una questione di parametri riguardo l’umidità dei fanghi, l’intervento non ha ottenuto gli effetti desiderati.
“E’ notizia di oggi – prosegue Favilla – che la Regione ha pronto un atto scritto per mezzo del quale i gestori sarebbero messi in condizione di accettare i conferimenti dei fanghi di origine civile”. I gestori, sempre da fonti della Regione, avrebbero già avviato le omologhe ed entro una decina di giorni il problema dovrebbe iniziare a risolversi, anche se per tornare alla normalità sarà necessario attendere almeno un mese. Tutto questo, spiega Confartigianato, in attesa di una nuova normativa nazionale che renda possibile l’attività di utilizzo dei fanghi quali concimanti e/o ammendanti dei terreni agricoli, senza alcun rischio per le persone e per l’ambiente. “Anche l’ordinanza Rossi – sottolinea Confartigianato in una nota – pare verrà, a breve, modificata in modo da renderla immediatamente operativa. Resta invece intatto il problema dei fanghi da lavorazioni industriali, ancora tutto da analizzare. In questo caso il problema si complica anche perché la Toscana non dispone di impianti di trattamento, al contrario di altre regioni”.

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