Gesam Luce e Gas, la Canarbino Spa esercita diritto di prelazione

di Roberto Salotti
Il dado è tratto e non ci dovrebbero essere ormai altri colpi di scena.Del resto l’esercizio del diritto di prelazione per l’acquisto del 60% di Gesam Gas e Luce da parte del socio privato, la società saronnese Canarbino Spa, non è affatto una sorpresa. Chi conosce la dinamica di certe gare e addentro l’assetto della società ci avrebbe in effetti scommesso. L’azienda, infatti, detenendo già il 40% delle quote societarie, ha deciso di esercitare le proprie prerogative anche per non finire, probabilmente, schiacciata dal colosso lombardo, la Simecom Srl di Crema, che si era aggiudicata in via non definitiva la gara per la vendita delle quote detenute dalla Holding e quindi dal Comune, attraverso Gesam Reti. Un’operazione, quella delle vendita, stabilita nel piano di riassetto della capogruppo Gesam che frutterà dividendi a Palazzo Orsetti in quota maggiore del 20% rispetto alla base d’asta fissata.

Le quote, come ormai noto, infatti, sono state aggiudicate per 16.061.980 euro, con un rialzo di oltre 2 milioni e mezzo, più del 18%. E pur avendo 60 giorni di tempo, il socio privato di Gesam Gas e Luce, la Canarbino Spa, ha voluto anticipare: ieri è stata formalizzata la prelazione. L’esito di questa ultima fase della gara, caratterizzato da una serie di adempimenti formali, a questo punto appare scontato. La Canarbino, salvo sorprese, dovrebbe essere proprietaria del 100% della società entro la fine di marzo, al massimo i primi di aprile. “Una novità che abbiamo appreso con soddisfazione – ha spiegato l’assessore Giovanni Lemucchi, dandone notizia oggi alla commissione partecipate -, perché la società che ha manifestato l’interesse di stabilire a Lucca la sua principale sede operativa avanzando un piano industriale di importanti investimenti sul territorio soprattutto nei servizi è ben vista anche dai dipendenti di Gesam Gas e Luce che speravano in una soluzione di questo tipo”.
La Canarbino aveva presentato l’offerta insieme alla Simecom Srl, ma la società di Crema aveva avuto la meglio in questa fase della gara. Il risultato è stato comunque doppiamente proficuo per il Comune, perché ha portato un importante rialzo sulla base d’asta. Questa cifra, una volta che sarà completata la procedura, sarà rifusa nella casse di Gesam Reti e quindi trasferita alla Holding, che potrà distribuire i dividendi al Comune. Alla parte pubblica, comunque, spetteranno altri 70-80mila euro, in base all’accordo che era a suo tempo stato stabilito al riguardo con Toscana Energia, nella fase del programma di scissione di Gesam.
Il socio privato, intanto, ha presentato all’amministrazione un piano industriale che prevede oltre al potenziamento del servizio anche importanti investimenti sul territorio, da progetti legati allo sviluppo del fotovoltaico fino alle energie alternative.
“Il prezzo a cui le quote sono state vendute – ha osservato l’assessore – è sicuramente interessante. Questo ci conforta anche sul fronte della scelta che abbiamo preso di procedere con la gara, senza sospenderla, dopo aver richiesto in tal senso un parere legale”. Questo Lemucchi lo dice per rispondere alle critiche che la consigliera comunale di Siamo Lucca, Cristina Consani, ha rivolto all’intera operazione, che aveva chiesto, sulla scorta del pronunciamento del Parlamento, di sospendere. “Ribadisco – ha detto la Consani – il mio ripetuto e rinnovato dissenso sull’operazione di vendita di Gesam Gas Luce spa fatta dal Comune, che si è conclusa con l’acquisizione per 16 milioni di euro da parte della società Simecom srl di Crema, mentre nel frattempo il socio privato di Gesam Gas e Luce spa, Canarbino, ha esercitato il suo diritto di prelazione”. “Dissenso totale dal momento che la prescrizione del decreto Madia che la imponeva, con la quale la giunta Tambellini  aveva sempre motivato una tale scelta, era stata annullata dall’articolo 1 comma 403 della legge di bilancio 2019, per quelle società, come appunto Gesam Gas e Luce spa, che, nei tre anni precedenti, avevano prodotto un utile di bilancio – spiega la Consani a nome del gruppo consiliare -. Ci sembrava prudente, dunque, come avevamo messo in luce e richiesto, nelle nostre due interrogazione, sospendere tali procedure  di gara, non annullarle, come ci aveva rimproverato, per meglio rifiutarle, l’assessore Lemucchi, che aveva accampato perciò l’esigenza di evitare danni per l’amministrazione, in realtà inesistenti. Le motivazioni con cui il Parlamento aveva concesso il rinvio, cioè la tutela del patrimonio pubblico e del valore delle quote societarie,  erano motivazioni che non dovevano lasciare indifferente nessuno, neppure questa amministrazione comunale lucchese, la quale sa bene che la vendita di Gesam Gas e Luce spa avrà come conseguenza, quando ci sarà la gara per il gestore unico provinciale del gas, di dover abbandonare al suo destino anche Gesam Reti Spa,  e di determinare, pertanto, la cessione gratuita a Toscana Energia spa, oramai di proprietà Italgas, della rete del gas di proprietà di Gesam Reti Spa, con il risultato che l’amministrazione Tambellini restituirà gratuitamente a Italgas una gestione che i buoni amministratori democristiani gli avevano  tolto, purtroppo a caro prezzo,  nel 1974, quando l’avevano dovuta cacciare da Lucca per la sua inefficienza,  incompetenza e mancato rispetto dell’ambiente, di cui conserviamo, ancora oggi, pesanti tracce nel grave inquinamento del sito dell’azienda,  lasciato da Italgas a S. Concordio”.
La Consani ricorda che “questa ultima privatizzazione dei beni comuni, viene dopo  quella effettuata in totale irresponsabile silenzio, accodandosi alle politiche della Regione, prima per il Clap, poi per il gestore unico privato per il rifiuti e addirittura  per l’acqua, che ha sempre rappresentato un patrimonio, oltre che economico, anche culturale, della nostra città. “La cifra politica di questa amministrazione continua ad essere, nel settore delle società partecipate, quella di una dismissione selvaggia dei beni comuni della città, acquisiti con il sacrificio di intere generazioni di lucchesi, governate da amministrazioni, al contrario di questa, capaci e responsabili – ha aggiunto la consigliera di SìAmoLucca -. Prendo dunque le distanze dalle scelte del sindaco e della giunta su un punto che io giudico qualificante della nostra opposizione ad un’amministrazione, che, con incompetenza, strafottenza ed arroganza, su questo aspetto, come su altri (basti pensare all’urbanistica), pregiudica gli interessi, oltre che dei cittadini di oggi, anche quelli delle future generazioni di lucchesi. Chiederemo infine lumi, tramite interrogazione, su come sono stati investiti i proventi ottenuti dalla vendita delle quote  che il Comune di Lucca deteneva in Salt (16 milioni),  Polis (4 milioni) e ovviamente di Gesam Gas e Luce (8 milioni e mezzo)”.
L’assessore ha replicato sostenendo che alla base della decisione di procedere con la vendita ci sono state “motivazioni sia tecniche che politiche. I tempi – ha detto Lemucchi – in queste cose hanno un grande valore. Con la liberalizzazione del mercato e l’entrata in vigore, dal prossimo agosto, del ddl concorrenza il rischio era quello che il mercato lucchese venisse aggredito da colossi del settore, che Gesam Gas e Luce ovviamente non ha strumenti per contrastare. In questo modo invece abbiamo garantito una vendita con un importante rialzo e ad un soggetto che, se le cose andranno come sembra, ha tutto l’interesse a potenziare il servizio sul territorio”. In questa delicata fase, tuttavia, il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, Marco Martinelli, ha chiesto che “si avvii un percorso in commissione e in consiglio comunale, affinché vengano dati, anche attraverso un ordine del giorno, degli indirizzi precisi alla Lucca Holding sull’utilizzo e la gestione di queste importanti risorse che deriveranno dalla vendita della società”. Ma Martinelli ha chiesto anche un coinvolgimento dei consiglieri in tutte le fasi della pratica, auspicando anche un confronto in commissione con la società che si aggiudicherà definitivamente le quote di Gesam Gas e Luce. Una richiesta subito accolta dal presidente della commissione partecipate, il consigliere di Lucca Civica, Claudio Cantini, anche se sulle risorse in arrivo al Comune l’assessore Giovanni Lemucchi ha frenato gli entusiasmi: “Le risorse come prima cosa saranno versate a Gesam Reti e poi dovranno essere trasferite alla Lucca Holding, nella misura che sarà ritenuta opportuna anche per non depauperare la società”. Una serie di passaggi, insomma, che andranno definiti al momento opportuno. E non prima della primavera del 2020.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.