Benzina, verso lo sciopero dei gestori Ip

Gestori Ip verso lo sciopero contro le politiche dell’azienda. Questo l’esito di una partecipata assemblea dei gestori Italiana Petroli della Toscana Nord (marchio Ip) che si è svolta ieri (29 aprile) nella sede della Confesercenti di Massa Carrara e che ha visto la partecipazione del presidente nazionale Faib Martino Landi, del presidente regionale Faib Marco Princi e del presidente Faib Toscana Nord Alessandro Pardini.
La riunione è stata introdotta da Alessandro Pardini, che ha evidenziato che, “ad oggi, nonostante qualche passo in avanti, mancano ancora risposte, da parte della compagnia, per una auspicabile risoluzione delle problematiche lamentate dalle gestioni che versano ormai in gravi difficoltà economiche finanziarie”.

Il presidente nazionale Martino Landi, dopo aver spiegato “il paradosso delle enormi inefficienze che presenta la rete di impianti a marchio nonostante con la fusione Italiana Petroli sia diventata il primo operatore per numero di impianti”. Landi si è poi soffermato sulledifficoltà delle relazioni sindacali con l’azienda. “Nonostante si siano susseguiti diversi incontri – ha detto – a partire da quello dell’11 dicembre 2018 in occasione del quale fu sottoscritto un verbale di intesa che scongiurò lo sciopero di colore che era stato proclamato, gli innumerevoli problemi degli operatori a marchio sono tutt’altro che risolti: dall’elevato differenziale fra self e servito al pricing sconclusionato nella trading area, dai conguagli indecifrabili al cambio dei prezzi durante la giornata e nell’orario di chiusura dell’impianto, con le conseguenti problematiche fiscali delle gestioni, dal rimborso dei cali carburanti che sistematicamente viene decurtato anche del cinquanta per cento agli enormi ritardi nel pagamento dei rimborsi delle carte petrolifere”.
Landi, concludendo il suo intervento, “ha evidenziando il fatto che nonostante l’azienda abbia riconosciuto pubblicamente di aver creato il disagio oggetto delle contestazioni a causa dell’allineamento dei sistemi gestionali nei primi giorni dell’anno, a distanza di quattro mesi la nuova dirigenza a seguito della riorganizzazione interna non riesce a dare risposte adeguate, negando persino l’evidenza”.
L’assemblea, dopo numerosi interventi, ha convenuto sulla necessità di mettere in campo iniziative di protesta ferme e decise. Iniziative che vanno a sommarsi a quelle già proclamate, quali ad esempio lo “sciopero bianco del servito”, e che possono essere sia uno sciopero di colore da calendarizzare, nel rispetto di quanto previsto dalla vigente normativa, nel mese di maggio e a seguire lo spegnimento dell’illuminazione dell’impianto nelle ore notturne per una settimana.

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