Conducenti: “Alberghi e agenzie non possono portare i clienti a fare escursioni”

“Alberghi e agenzie di viaggi non possono portare i loro clienti a fare escursioni di ogni tipo. La nota del Ministero parla chiaro”. Così Giorgio Dell’Artino, presidente di Azione Ncc (l’associazione che raccoglie le imprese di trasporto pubblico non di linea con conducente) segnala un diffuso uso improprio di auto destinate al trasporto dei clienti da parte delle strutture alberghiere anche in Toscana. Azione Ncc segnala infatti che alcune delle più grandi strutture alberghiere mettono a disposizione dei clienti decine di auto per escursioni di qualsiasi tipo, dai wine tour all’accompagnamento nelle città d’arte fino ai concerti.

“Le strutture alberghiere possono trasportare i propri clienti dall’albergo alla stazione, all’aeroporto o al porto, se necessario in un comune confinante con il proprio ma solo entro una distanza limitata – afferma Dell’Artino -. Accompagnare i turisti alle cantine, ai concerti, alle città d’arte o addirittura a Malpensa e a Fiumicino, come abbiamo visto fare da grandi strutture toscane è irregolare come chiarisce una nota del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti”.
“La nota del Ministero – insiste Dell’Artino – è chiara e spiega che ‘risulta possibile per i titolari di esercizi alberghieri immatricolare autovetture ad uso proprio atte a soddisfare necessità strettamente connesse con la loro attività, ed in particolare per il trasporto gratuito dei propri clienti dall’albergo alla stazione, aeroporto, porto, eccetera, e viceversa’. Le mete che possono essere raggiunte come ‘cortesia’ dell’albergo devono trovarsi all’interno del territorio comunale di appartenenza e quando queste mete sono situate fuori dai confini del proprio comune, possono essere raggiunte solo ‘entro una distanza limitata’. In tutti gli altri casi le strutture alberghiere devono rivolgersi a chi è autorizzato a trasportare persone come le imprese che offrono il servizio di noleggio con conducente”.
Anche il Consiglio di Stato si è espresso sulla materia ribadendo la possibilità per un’impresa, nel caso specifico un’agenzia di viaggi, di immatricolare ad uso proprio un veicolo da destinare al trasporto di propri clienti. “Ma il termine ‘proprio’ è male interpretato – conclude Dell’Artino -. La sentenza dice che le agenzie possono usare veicoli purché nel rispetto della normativa vigente, non intende dire propri nel senso di ‘mezzi privati’”.

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