Entertainment: ecco quanto spendono gli italiani on line

Come e quanto spendono gli italiani on line? A rispondere sono i dati offerti dagli osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano che descrivono un mondo in radicale fase di mutazione, lo spostamento della spesa per la fruizione dei contenuti video sta vivendo una vera e propria rivoluzione.
Ma vediamo nel dettaglio la situazione: la spesa degli italiani per contenuti video online in abbonamento (Svod) vale 88 milioni di euro nel 2016, in crescita del 69 per cento rispetto al 2015. Valori ancora marginali, rispetto alla capacità di monetizzazione della pay tv che vale 4,9 miliardi di euro (canone compreso) e cresce del 9 per cento. Ma se guardiamo solo ai dati percentuali, ovvero +69 per cento per l’on line e +9 per cento per le pay tv ci si accorge in fretta che il mercato sta nettamente mutando.

“Gli italiani sono sempre affezionati alla televisione, ma i servizi di streaming video online stanno diventando un’alternativa abituale per tutte le fasce d’età, in particolare per i millennials, perché permettono di fruire del contenuto desiderato in qualsiasi contesto e momento”, afferma Andrea Lamperti, direttore dell’osservatorio internet media del Politecnico di Milano. “Si sta delineando una fruizione sempre più complementare tra la tv tradizionale e la ‘nuova tv’ potenziata dal web, che rappresenta una sfida all’innovazione per tutto l’ecosistema”.
Mentre la pay tv (Sky e Mediaset) è ancora fruita in grande maggioranza attraverso la tv tradizionale (70 per cento degli intervistati), i servizi video on demand (Svod, ovvero Netflix, Infinity, NowTv e TimVision) si suddividono prevalentemente tra tv (45%) e pc (29%) e lo streaming, invece, (YouTube, Dailymotion, Rai Play, VideoMediaset, Rivedi La7, Popcorn Time, Cineblog01 eccetera) è maggiormente legato alla fruizione tramite pc (47%) e più in generale attraverso i nuovi device (74 per cento).
Gli utenti della pay tv sono più fidelizzati all’offerta che hanno sottoscritto: il 39 per cento degli abbonati infatti dichiara di guardare contenuti quasi tutti i giorni; diversamente, per i fruitori abituali di streaming o Svod, la frequenza media cala a 1 o 2 volte la settimana (rispettivamente per il 31% e per il 35% dei casi), mentre solo l’8 per cento e l’11 per cento rispettivamente ne fruisce tutti i giorni.
Ma quando si parla di intrattenimento, insieme alla fruizione dei contenuti video, c’è quella dei giochi.
Vediamo quindi i dati di questo comparto: oltre il 40 per cento degli e-commerce ha a che fare con la vendita di questi servizi. Secondo l’osservatorio gioco pnline, anche il giro d’affari del gaming sta vivendo una crescita esponenziale: parliamo di cifre a nove zeri, destinate ad aumentare nei prossimi mesi, anche in virtù delle nuove concessioni offerte dallo Stato. Infatti i giochi costituiscono il 36,5 per cento dei fatturati online, di cui il 33 per cento sono le somme rigiocate ed il 3,5 per cento le somme spese.
E se il leader per la tv on demand on line o su smart tv è oggi Netflix, per quanto riguarda i siti di gaming la star, giocando in questo caso con il nome, è decisamente StarCasinò, l’operatore di casino online che nell’ultimo anno è cresciuto su base mensile più di ogni altro concorrente. Altro dato importante che si riflette sui consumi nel settore dell’intrattenimento è il numero di utenti che navigano solamente da desktop, che è crollato del 25 per cento nell’arco dell’ultimo anno, a favore di chi naviga esclusivamente da mobile (+11 per cento) e da chi, ormai la maggioranza, utilizza internet dai diversi dispositivi in proprio possesso (ovvero gli utenti “multipiattaforma”, +15 per cento).
Emerge così un’immagine molto netta di quelli che sono i gradimenti degli italiani, sia in termini di scelte dei contenuti che di dispositivi utilizzati. Possiamo presto immaginare la nascita di ulteriori offerte e nuovi player che non possono fare altro che andare in questa direzione.

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