Carlo Petrini ospite a sorpresa ai Diavoletti di Camigliano foto

“Buonasera, vorrei prenotare un tavolo per due, per stasera”. “Certo, a che nome?”. ”Carlo Petrini”. Comincia così l’inaspettata serata al ristorante i Diavoletti di Camigliano. Carlo Petrini, presidente di SlowFood International ha approfittato della partecipazione alla festa Terra e Libertà in corso a Serravalle Pistoiese per una deviazione “golosa” in Lucchesia. Lo hanno accolto le sorelle Bosi, titolari del ristorante che da quest’anno è “chiocciola” nella guida delle Osterie SlowFood, e alcuni attivisti della locale condotta SlowFood. L’ospite ha fatto onore alla tavola e alle chiacchiere con i presenti, relative ai progetti in corso sul territorio (nel Comune di Capannori sono attivi ben 16 orti scolastici realizzati in collaborazione con Slow Food) e in generale dell’associazione.

Ogni tanto la conversazione è interrotta da qualche altro cliente che, riconoscendolo, si è avvicinato per salutarlo. Uno è un amministratore del Comune che sostiene il lavoro dell’associazione, un altro è il padre di un bambino che partecipa al progetto Orti in condotta e si complimenta per la buona riuscita raccontando di come il figlio entusiasta si sia offerto per irrigare l’orto durante l’estate, quando le scuole sono chiuse. Petrini ha ricordato con piacere l’incontro tenuto a marzo a Capannori con nonni, bambini, insegnanti e genitori; la coesione tra competenze e generazioni. “Sono rimasto stupito nel vedere che i bambini e i nonni restavano lì ad ascoltare, fianco a fianco, e mi sono detto: Adesso o mai più, e via, gli ho spiegato la crisi entropica. Ai bambini. Perché sono convinto che basta trovare le parole semplici e loro possono capire pensieri molto complessi. L’esperienza degli orti, del contatto diretto con il cibo, della collaborazione, della condivisione di saperi è importante. Loro imparano come funziona il pianeta, in alcune zone del mondo avere un orto è motivo di sussistenza, per questo stiamo portando avanti un progetto in Africa. Abbiamo già realizzato 1.400 orti, vogliamo arrivare a 10.000. Ce la faremo!”
A fine serata i complimenti di Carlin per la cena nella quale non potevano mancare tordelli e fagiolo rosso di Lucca, presidio SlowFood, vini locali. “Oltre ai contadini, custodi della biodiversità e della ricchezza della nostra cultura alimentare, ringraziamo i nostri cuochi, che hanno un ruolo fondamentale: con il loro lavoro appassionato interpretano il territorio, educano al gusto, mettono nei loro piatti il piacere per il cibo e in questo modo sostengono le culture tradizionali contro la  standardizzazione degli alimenti”. Sorpresa gradita anche dalla condotta SlowFood LuccaCompiteseOrtiLucchesi, protagonista sull’ultimo numero della rivista Slow la rivista nazionale dell’Associazione, di ben due articoli, uno sul progetto SlowBeans-Comunità leguminosa che da Capannori porterà i produttori e territori al Salone del Gusto di ottobre e un altro relativo appunto al progetto Orti in Condotta realizzato in collaborazione con il Comune di Capannori.

Alcune foto della serata ai Diavoletti

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