Rifiuti, nuovo impianto a Capannori: partita la Via

Il progetto del nuovo impianto proposto di produzione di biocarbone a Capannori è stato presentato dalla ditta Gielle srl alla Provincia di Lucca lo scorso 31 luglio: Palazzo Ducale ha ricevuto la richiesta di verifica di assoggettabilità alla Via dal Suap di Capannori per un impianto di produzione di biocarbone da rifiuti speciali non pericolosi e urbani entrambi di natura organica. Conformemente alla recente variazione della normativa in materia di Via (DL n. 91/14) la stessa amministrazione provinciale ha provveduto a darne divulgazione attraverso la pubblicazione sul sito web ufficiale dell’ente lo scorso 14 agosto. “La procedura di verifica – spiegano all’Ufficio Ambiente di Palazzo Ducale dov’è depositata la richiesta – prevede una valutazione degli impatti diretti o indiretti di ciascun progetto impiantistico sull’ambiente inteso nella sua forma estensiva, mediante la partecipazione sia dei vari soggetti istituzionali che delle popolazioni interessate”.

“L’eventuale superamento della procedura di Via, Verifica di assoggettabilità o di valutazione di impatto ambientale, nel caso la procedura lo richiedesse, è condizione necessaria per poter proseguire nell’iter autorizzativo che prevede un’autorizzazione unica per la realizzazione e gestione dell’impianto (i tempi di tali procedimenti variano da 90 a 240 giorni)”.
Da una prima verifica da parte dell’Ufficio provinciale sulla documentazione presentata, risulta che il progetto di impianto sia destinato a trattare rifiuti speciali, provenienti da attività industriali o commerciali ed agroforestali come rifiuti prodotti dall’agricoltura, dalla lavorazione del legno, dalla lavorazioni di pelli etc …e rifiuti urbani quali Forsu o verde.
La procedura di verifica, oltre che una valutazione di coerenza coi vincoli ambientali e territoriali, prevede prioritariamente una valutazione di coerenza con la pianificazione e, in particolare, con il Piano di gestione dei rifiuti urbani. “Occorre precisare, inoltre – si legge in una nota della Provincia -, che l’impianto in esame non è quello previsto dalla pianificazione per la gestione dei rifiuti urbani vigente, ossia quello pubblico all’interno del Piano interprovinciale dei rifiuti condiviso alcune settimane fa dalla giunta di Palazzo Ducale insieme con le altre Province interessate. Per quanto riguarda il trattamento di rifiuti speciali non pericolosi, la previsione dell’impianto nella pianificazione non è vincolante e pertanto la richiesta dev’essere istruita dalla struttura tecnica competente. Ed infine nel caso del trattamento di rifiuti urbani (anche di natura organica) la normativa e l’interpretazione legislativa vigente non consentono l’approvazione di impianti non previsti nella pianificazione pubblica citata”.
                             

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