Scavi archeologici a Capannori: scoperto uno scheletro – Ft foto

Era indirizzata ad acquisire nuove informazioni sull’edificio distrutto da un incendio intorno al 250 d.C. la campagna di ricerca sul sito romano di via Martiri Lunatesi, ma gli archeologi tutto si sarebbero aspettati tranne di trovare una tomba con un scheletro in quella che, come hanno dimostrato gli studi, era un’area adibita alla ristorazione. La scoperta, frutto del lavoro del Gruppo Archeologico Capannorese sotto la direzione scientifica di Giulio Ciampoltrini della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana e la direzione tecnica di Alessandro Giannonu e resa possibile grazie ai finanziamenti del Comune di Capannori e della Fondazione Banca del Monte di Lucca, non permette ancora di capire se si tratta di un episodio marginale all’interno dell’ultima fase di insediamento di via Martiri Lunatesi, tardo antica o medievale.

Potrebbe infatti costituire la traccia della presenza di un’area cimiteriale a margine della zona abitativa, confermando così la tendenza dell’epoca paleocristiana di seppellire i morti vicino alle case, segno della progressiva perdita dell’abitudine pagana di tenere separati lo “spazio dei vivi” da quello dei morti. La sepoltura si trova nella zona ovest del sito, risalente all’epoca tardo antica (IV-V secolo d.C.) dove si sviluppava un cortile e in cui sono state rinvenute tracce della sua ultima frequentazione, come resti di palizzate vicine a capanne o abitazioni. Lo scheletro è deposto supino con le braccia distese lungo i fianchi e le gambe parallele, all’interno di una fossa, direttamente nella terra senza oggetti di corredo. Presto sarà possibile scoprirne l’età, il sesso, le abitudini di vita. Già da questo pomeriggio (25 novembre) nuovi dettagli potrebbero andare ad arricchire le informazioni sul patrimonio archeologico capannorese, quando l’archeologa incaricata di studiare i resti farà una prima analisi autoptica. Poi lo scheletro verrà rimosso e portato in deposito, dove si procederà allo studio antropologico. Gli archeologi sono al lavoro sul sito di via Martiri Lunatesi dal 2005 e i risultati delle indagini hanno permesso di ricostruire con precisione le tappe principali della sua storia. L’insediamento occupava infatti uno dei dossi disposti lungo i numerosi rami dell’Auser, antenato dell’attuale Serchio, che solcavano il territorio di Lucca. “Il sito risulta occupato per la prima volta intorno al 150 a.C., quando venne impiantato un edificio utilizzato per la conservazione di derrate alimentari, poi ampliato e ristrutturato fino a diventare una grande struttura a due piani con tetto a doppio spiovente, cui era adiacente un cortile utilizzato per attività produttive – spiega Alessandro Giannoni -. Intorno al 200 d.C. l’intero complesso appare utilizzato per la conservazione di granaglie e la cucina e preparazione di vivande calde, con funzione forse di tabernula o locanda. La locanda venne poi distrutta da un incendio intorno al 250 d.C. ma il sito fu nuovamente occupato in epoca tardo antica, come ci dimostrano alcuni reperti in ceramica ritrovati, con la costruzione di un piccolo insediamento definito da palizzate. E’ proprio a questo  periodo che dovrebbe risalire il corpo”. “Un altro importante ritrovamento, che va ad arricchire il patrimonio archeologico della Piana di Lucca, dimostrando l’importanza di questo insediamento– afferma il sindaco di Capannori Luca Menesini, questa mattina (25 novembre) al sopralluogo  in via Martiri Lunatesi -. Questa amministrazione è sensibile allo studio storico del territorio, anche per questo abbiamo investito nella realizzazione del museo Athena, mettendo a disposizione gratuitamente dei cittadini il suo patrimonio. Mi congratulo con il Gruppo Archeologico Capannorese e con tutte le persone che lavorano nel sito per l’importante scoperta e per il prezioso lavoro che stanno conducendo da quasi 10 anni”. “E’ uno dei progetti nei quali abbiamo sempre creduto – conclude Luigi Rosi della Fondazione Banca del Monte di Lucca – e questa scoperta dimostra ulteriormente che abbiamo fatto bene a scommettere sulle ricerche in via Martiri Lunatesi”. Ricerche che non si limiteranno alla sola valenza scientifica. Presto, infatti, il sito archeologico potrebbe essere aperto alle scuole, svolgendo così un’importante ruolo didattico, non solo a livello locale.

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