Baronti: aeroporto, col concordato abbattuti i debiti

Nessuna perdita milionaria nel bilancio di Aeroporto di Capannori Spa. A chiarirlo, dopo le accuse lanciate da più parti negli ultimi giorni, è il presidente e amministratore delegato della società Eugenio Baronti che spiega anche come la richiesta di concordato sia stata una ipotesi vagliata da tempo: una strada che si arriverà all’omologazione potrà cancellare fino ad un milione e mezzo di debiti pregressi. “In queste settimane si è fatta molta disinformazione sulla vicenda dell’Aeroporto di Capannori – osserva – è stato detto di tutto e di più. La bufala più grande, insuperabile, è quella che la società Aeroporto di Capannori Spa avrebbe fatto registrare nel bilancio 2015 una perdita di 2 milioni e 3000.000,00 euro. Sarebbe bastato un minimo di sforzo di raffronto tra l’enormità della cifra e le reali dimensioni della società, per capire che eravamo veramente fuori dal seminato; chi l’ha scritta e divulgata molto probabilmente era parecchio distratto per non capire”.

“La scelta di richiedere l’avvio del procedimento di concordato in continuità aziendale – spiega Baronti – è una soluzione che non nasce oggi all’improvviso, è un’ipotesi su cui abbiamo lavorato, sono state create razionalmente le condizioni, aspettato i tempi giusti per metterla in pratica, per salvare la concessione totale e ventennale, conquistata con grande fatica, e per mettere in salvaguardia e in sicurezza la società. Questa soluzione non ci obbliga a fare alcuna ricostituzione del capitale sociale oggi in negativo, né a coprire le perdite di esercizio, ci obbliga semplicemente a presentare, entro 60 giorni, o 120 giorni su autorizzazione del tribunale, un piano di sviluppo che possa garantire la copertura delle spese del concordato (in 3/5 anni) dopo l’omologa prevista all’incirca tra 20/24 mesi dal deposito della richiesta. In questo modo il debito ereditato dalle vecchie gestioni nel 2011 e non prodotto da noi, verrà abbattuto di circa 1,5 milioni di euro andando a costituire una sopravvenienza attiva per la società di pari entità, che farà aumentare in maniera considerevole il patrimonio netto attivo, abbattendo nel contempo gli oneri finanziari giunti ormai alla soglia dei 100.000,00 euro anno e che ci hanno strangolato in questi anni. Al termine della procedura il risultato sarà quello di avere una società pulita con un progetto di sviluppo sostenibile di grande qualità con ricadute sociali ed occupazionali estremamente positive. In alternativa, la messa in liquidazione della società, come qualcuno irresponsabilmente chiede, produrrebbe un grave danno all’amministrazione comunale e di conseguenza alla comunità capannorese”.
“Il Comune di Capannori – prosegue Baronti – perderebbe tutto, anche gli investimenti realizzati in questi anni che hanno riqualificato infrastrutture fatiscenti e inagibili e ridato un immagine dignitosa all’aeroporto; perderebbe la concessione totale, e l’area aeroportuale rientrerebbe nella gestione diretta dell’Enac che dovrebbe nominare un commissario per pubblicare un bando pubblico, a livello europeo, per la selezione di un nuovo gestore dell’Aeroporto. Si ritornerebbe, come al gioco dell’oca, alla casella da cui siamo partiti nel 2011 quando l’aeroporto era finito prima in mano a dei soggetti toscani che non sono riusciti a realizzare in 10 anni nessun progetto di sviluppo, poi a una società russa con sede a Cipro, e infine, ad una Rumena con una azienda già in fallimento in quel di Latina. Ricordo che Il Comune non ha nessun potere decisionale all’interno del sedime civile demaniale statale. In questi ultimi tre anni, abbiamo lavorato e costruito una rete di collaborazioni che coinvolge sul nostro territorio, su diversi progetti, l’eccellenza del sistema universitario e dei centri di ricerca toscani, abbiamo elaborato un progetto di sviluppo già consegnato ed approvato da Enac, c’è uno studio dell’Imt di Lucca che lo ritiene valido, concreto e credibile, c’è su questo progetto l’interesse del mondo accademico tecnico e scientifico toscano, ci sono manifestazioni d’interesse di aziende del settore aerospaziale, c’è il riconoscimento della Regione Toscana disponibile a contribuire con 1 milione di euro alla realizzazione del Centro Toscano per l’aerospazio e la robotica. Buttare a mare tutto questo significherebbe davvero essere degli irresponsabili”.

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