Inaugurato il nuovo centro culturale ‘Le macine’ -Ft foto

Un edificio storico tra i borghi dei monti pisani incorniciato dalle camelie e dalla bellezza del Lago della Gherardesca e delle sue oasi. Dopo anni di lavori e progetti questa mattina (4 marzo) è stato finalmente inaugurato – sulle note dei musicisti della Filarmonica Puccini di Colle di Compito – il nuovo centro culturale Le macine, recuperato da ciò che restava dell’antico frantoio di Castelvecchio di Compito che ancora vive nei ricordi degli anziani del paese.

80mila euro per un edificio di circa 120 metri quadrati, adesso completamente restaurato, che oltre a possedere ancora le vecchie macine in pietra con cui veniva franto l’olio ha svelato ai tanti visitatori di questa mattina anche un gioiello in più: le pareti del centro culturale, infatti, saranno da oggi anche un preziosissimo museo. La famiglia Landi, residente ancora oggi nel comune di Capannori, ha donato la collezione degli utensili utilizzati in passato dai nonni, falegnami da generazioni. Decine e decine di utensili, di varie forme e misure, che raccontano le tradizioni, le fatiche ma anche le soddisfazioni di un mestiere che oggi è sempre più sostituito dalle macchine. Presenti al momento di festa, oltre al sindaco Luca Menesini e alla giunta comunale, anche i rappresentanti dell’associazione La Ruota, che gestirà gli spazi, e dell’associazione Officina Natura che ha già dato la propria disponibilità a organizzare escursioni alle bellezze naturalistiche della zona partendo proprio dal centro culturale: il centro, infatti, possiede anche un’ampia area esterna – ancora da riqualificare – da cui in futuro potrebbero nascere sentieri che, scendono lungo le rive della Visona, arriverebbero ai siti naturalistici come il padule di Bientina, l’Oasi Wwf del Bottaccio, il Lago della Gherardesca nonché a luoghi di prestigio internazionale come il camelieto di Sant’Andrea di Compito. Una posizione estremamente strategica, dunque, in cui potrebbero nascere tantissime altre iniziative.
“Questo è un progetto che parte da lontano e vede tanti protagonisti  – spiega il sindaco Menesini –. Sarà un centro per la valorizzazione culturale e museale: l’intento dell’amministrazione infatti non è solo quello di donare una ‘scatola’ ma contenuti, che servano a ritrovare la nostra identità. Questo sarà un luogo di visita, soprattutto per le scuole, perché un buon futuro si ha solo se conosciamo il nostro passato, ciò che eravamo. Senza la memoria siamo disorientati, e in un mondo ormai fatto solo di tecnologia è un bene che i più giovani capiscano e vedano la fatica e i saperi di un tempo”.
Nel centro culturale, oltre alle antiche macine e alle pareti ‘museo’ in cui oltre agli utensili sono attaccati anche vecchie foto e pannelli informativi, è presente anche una sala riunioni munita di proiettore, aperta a tutti, in cui si potranno organizzare incontri e conferenze.
“E’ bello che un posto del genere viva ancora. – dice Rossella Zanasi dell’associazione La Ruota –. Questo centro spero che diventerà un luogo fondamentale per i cittadini, dato che si trova in una posizione così strategica e affascinante, cuore del nostro turismo. E’ importante – aggiunge – che certi posti vengano visitati anche dai ragazzi perché la memoria non va persa e anzi, certe attività potrebbero anche essere rivitalizzate”.
Ad intervenire, con un po’ di emozione, anche il nipote della famiglia Landi che ha reso possibile la nascita del piccolo museo: “Non sono io che ho donato a voi – dice – ma voi che avete fatto a me un grandissimo regalo. E’ bello vedere su queste pareti gli arnesi utilizzati dal nonno che mio padre ha conservato per anni con grande cura. Spero che sia un regalo anche per le generazioni future”.
Il recupero nel dettaglio. L’intervento di recupero ha interessato il piano terra dell’immobile. Su una superficie di oltre 120 metri quadrati sono stati realizzati un ingresso con reception, una sala espositiva con oggetti ed attrezzi della tradizione contadina che ospita anche una serie di pannelli con foto e testi che descrivono la vita rurale, una sala conferenze con 24 posti a sedere attrezzata di proiettore nella quale sono presenti pannelli informativi sulle aree umide, che sarà messa a disposizione della comunità, per incontri istituzionali e delle associazioni. Il nuovo centro culturale ospita anche La stanza del falegname con tutti gli attrezzi del mestiere realizzata grazie ad una donazione della famiglia Landi e due locali ad uso ufficio, un disimpegno e due bagni. La struttura ha mantenuto alcuni elementi storici di particolare pregio, quali tre macine e il frollo, un sistema di decantazione dell’olio attraverso alcune vasche che, oltre a essere visibili, sono stati messi in risalto da un’illuminazione dedicata. L’opera realizzata dal Comune negli spazi interni ha anche valorizzato elementi in muratura originari della costruzione. Il Centro culturale Le Macine è aperto al pubblico il martedì dalle 9,30 alle 12,30 e il giovedì dalle 15 alle 18. Per informazioni e prenotazioni: tel 3288262657 – 3408306027.

Giulia Prete

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