Raccolta rifiuti a Capannori, in 5 rischiano il posto

Ascit riporta all’interno i servizi di igiene ambientale legati alla raccolta porta a porta e cinque lavoratori della Coop Il Ponte che si era aggiudicata l’appalto restano a piedi. Per essi, informano i sindacati, scatta infatti il licenziamento collettivo dopo che Ascit, che gestisce la raccolta a Capannori, ha pubblicato “la nuova gara senza la clausola sociale”. “Dopo mesi di vane discussioni e attese – spiegano Michele Massari di Fp Cgil e Simone Marsili di Uiltrasporti -, siamo costretti a registrare l’apertura di un procedimento di licenziamento collettivo da parte della cooperativa sociale Il Ponte riguardante 5 lavoratori che operano in appalto nei servizi di igiene ambientale di porta a porta, dell’Ascit”.

“La questione – ricostruiscono i sindacalisti – nasce all’inizio dell’anno quando Ascit ha annunciato, sia pure ufficiosamente, una riorganizzazione con conseguente internalizzazione di servizi attualmente in appalto alla coop Il ponte”. Purtroppo la vertenza subito aperta si è conclusa con un nulla di fatto. “Si sono susseguiti vari incontri sia alla presenza della direzione di Ascit – spiegano le sigle -, sia alla presenza dell’amministrazione comunale dove abbiamo espresso la necessità di trovare soluzioni per mantenere l’occupazione dei lavoratori impiegati nei servizi, visto che questi venivano semplicemente internalizzati e non soppressi. Nelle riunioni, cui hanno partecipato il direttore Ascit oltre all’assessore competente, si sono vagliate varie proposte in base alla precisa esigenza degli operatori di non perdere il posto di lavoro. I lavoratori, avrebbero accettato anche riduzioni di orario e specifici percorsi di formazione , pur di mantenere il posto ma mentre eravamo in attesa di proposte Ascit ha bandito la nuova gara che non prevede la clausola di salvaguardia occupazionale, scaricando di fatto i lavoratori. La coop il Ponte, adducendo di non avere prospettive di rioccupazione, ha aperto la procedura di mobilità ai sensi della legge 223/91. Una cosa inaccettabile, se si pensa che vige il principio, sancito dai contratti di lavoro e dalle leggi che i lavoratori seguono i servizi con conseguente stabilizzazione dei rapporti di lavoro. In questo caso specifico, le previsioni normative sono stabilite dall’articolo 6 del contratto nazionale dell’igiene ambientale dove si sancisce che in caso di acquisizione dei servizi l’azienda che subentra deve assumere anche gli operatori impiegati. In questo caso quindi Ascit se si riprende i servizi deve farsi carico anche di salvaguardare l’occupazione. A questo punto, di fronte all’apertura della mobilità, laddove la cooperativa il Ponte non fosse in grado di trasferire il personale presso altri cantieri di lavoro, ci troveremo costretti ad impugnare la procedura ed aprire uno stato di agitazione che trattandosi di un servizio pubblico essenziale, dovrà passare attraverso le disposizioni di cui alla legge 146/90 con incontro presso la Prefettura di Lucca. La situazione, ci appare , in questo momento molto grave” . Lunedì (26 giugno) è previsto un primo incontro con la cooperativa “ma se non emergeranno soluzioni e non avremo risposte dai soggetti interessati, Ascit, cooperativa Il Ponte e comune di Capannori – spiegano i sindacati -, non escludiamo si possa arrivare alla proclamazione di iniziative sindacali tra le quali lo sciopero. Non permetteremo che si scarichino 5 addetti che in questi anni si sono fatti carico della crescita del servizio con la massima professionalità”.

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