Domani (26 novembre), a partire dalle 16, al teatro dei Rassicurati di Montecarlo si terrà la terza giornata della nona edizione del Festival nazionale città di Montecarlo L’ora di teatro. Un sipario aperto sul sociale organizzato dalla Fita di Lucca in collaborazione con il Comune di Montecarlo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Alle 16 si inizia con il laboratorio. Sarà messo in scena dall’Allegra brigata e dall’associazione Aeliante Nel paese di Alice. A seguire, alle 17,30, la compagnia degli Evasi di Sarzana porta sul palco Acre odore di juta di Marco Balma liberamente ispirato al libro Noi, le donne della filanda: storia dello jutificio di Fossamastra di Sondra Coggio.

Lo spettacolo. In un luogo abbandonato che è luogo di memorie ormai dimenticate, vengono narrate le storie delle donne che lì hanno vissuto e lavorato quando ancora era una fabbrica, lo Jutificio di Fossamastra, in provincia di La Spezia. Sono le storie delle filandine, madri, figlie, operaie, lavoratrici in sciopero, donne coraggiose che hanno combattuto per conquistare i diritti
Attraverso la voce delle donne – delle operaie che, sin da bambine, ne sono diventate lo spirito narrante e il simbolo più forte – cinque straordinarie attrici racconteranno la resistenza compiuta, nel secolo scorso, dalle oltre mille lavoratrici della Montecatini di Fossamastra: dapprima contro nazisti e deportazioni, poi contro le terribili condizioni di lavoro, infine contro la prospettiva di chiusura dello stabilimento che garantiva loro sopravvivenza e sostentamento. Scopriremo, dunque, vite votate con coraggioso impegno nella lotta verso la crescita sociale, politica e sindacale delle donne spezzine e saremo guidati in un vero e proprio “viaggio indietro nel tempo per ricordare coinvolgenti storie che oggi più che mai sono lascito importante – raccontano le registe Vanessa Leonini e Mafalda Garozzo – affinché le nuove generazioni non perdano la memoria dei luoghi storici e delle persone che non hanno mai smesso di combattere per migliorare le proprie condizioni di vita e di lavoro”.