Montecarlo, ok al nuovo piano strutturale

Un piano strutturale pensato per valorizzare le peculiarità di Montecarlo – con il turismo enogastronomico in primis – e per continuare ad alzare l’asticella della qualità della vita, aprendo la strada a riqualificazioni. Dopo 15 anni il Comune adotta nuovamente uno strumento che, per il sindaco Vittorio Fantozzi “è destinato a rappresentare la Magna Charta del territorio, per i prossimi 15 anni”. Con lui, nel ventre del palazzo comunale, siedono il vicesindaco Angelita Paciscopi, l’assessore Roberto Del Vigna, gli architetti Paolo Anzilotti e Luigi Puccetti e l’ex esponente della soprintendenza di Lucca, Francesco Cecati (oggi in pensione, ndr).
“E’ stato un percorso lungo e ardimentoso – esordisce il sindaco, rammentando un iter durato 4 anni – ma per la comunità montecarlese, questo, è un grande passo avanti. Significa che lo sviluppo del territorio prosegue e che si continua a garantire e migliorare la qualità della vita in questi luoghi. Sono stati quattro anni di intenso lavoro, al quale seguirà il lavoro sul regolamento urbanistico. Oggi portiamo a casa un punto di mandato importante, che segue gli indirizzi che ci siamo dati”.

Rispediti al mittente, fin da subito, gli attacchi di questa mattina da parte del Pd di Montecarlo, che accusa la maggioranza di conflitto di interessi (che riguarderebbe alcuni amministratori comunali) per aver stilato un piano strutturale “a macchia di leopardo”, favorendo alcuni a discapito di molti: “E’ la prova – commenta Fantozzi – che non conoscono cosa sia un piano strutturale. Parliamo di un elemento strategico, non di un piano operativo. Per la prima volta nella nostra storia tutti i passaggi sono stati condivisi, dall’avvio del procedimento alle controdeduzioni. Il Pd? E’ sempre rimasto in silenzio, non ha mai partecipato. Mai una parola su un tema importantissimo per la comunità. Salvo poi accampare vizi di forma in extremis”.
Sulla polemica interviene anche l’architetto Puccetti: “Parliamo di un Piano adeguato sotto il profilo sismico e idraulico, approvato dal Genio Civile. Non è proprio pensabile creare un dimensionamento ad hoc: ogni proposta deve essere motivata e contestualizzata”.
Anche sul fatto che Montecarlo sia l’unico Comune a non aver aderito al Piano strutturale intercomunale della Piana, la replica è netta: “Semplicemente – spiega il sindaco – non c’erano le tempistiche. Noi siamo partiti prima di tutti e fermarci, per aderire a quel piano, avrebbe significato ricominciare da zero. Gli altri Comuni lo hanno capito, per cui non c’è alcuna questione”.
Sui contenuti del piano torna l’architetto Puccetti: “L’amministrazione si è adeguata subito alle nuove normative, cogliendone l’opportunità. La soprintendenza ci ha accompagnati nello sviluppo, coadiuvandoci nella stesura di un masterplan delle mura di Montecarlo. Questo strumento darà garanzie al territorio per i prossimi 15-20 anni”.
La parte saliente – viene spiegato – la giocherà il vino, elemento fondamentale dell’economia di Montecarlo. Poi focus sul centro storico, per il quale sono stati forniti principi e linee guida per riqualificazione, pedonalizzazione e valorizzazione delle capacità ricettive, in un ottica che punta a rafforzare turismo e commercio. “Abbiamo fatto anche grande attenzione ai dettagli – conclude Puccetti – alle caratteristiche del territorio, alla sua cultura: c’è la volontà di tramandare questi valori alle generazioni future”.
Quanto al “progetto ascensore”, invece, se ne dovrà riparlare a inizio 2018: “C’è il rischio che si tratti di un’opera altamente impattante – afferma Fantozzi – e che i costi di manutenzione siano molto alti. Per questo, dobbiamo valutare bene ogni aspetto”. Da discutere, più nel dettaglio nell’anno nuovo, anche tutte quelle che sono le ipotesi di pedonalizzazione. Per Paciscopi “Montecarlo deve essere un luogo dove si viene volentieri e dove si vive volentieri. L’obiettivo è proprio il miglioramento della qualità della vita. Penso alla valorizzazione dei centri minori, all’attenzione al paesaggio, all’agricoltura, di cui viene riconosciuto il valore strategico: l’ambiente diventa momento centrale. Inoltre, abbiamo rivisto il discorso viabilità con la previsione di percorsi ciclabili e pedonali. C’è stato un confronto continuo con cittadini, operatori economici e istituzioni”.
Tra le previsioni contenute nel piano, grande attenzione viene rivolta a quelle per recuperare tutto quello che è presente, perché ci sono aree sottoutilizzate. Altre, invece, verranno assoggettate a conferenze di co-pianificazione. Di Montecarlo come elemento valoriale importante e punto di eccellenza tra le eccellenze parla Cecati: “Il borgo è ben conservato, grazie anche agli abitanti. Qua c’è anche un teatro, una cosa grande per una piccola comunità. Oggi, qui, assistiamo ad uno dei primi esempi di Pit effettivamente sperimentato”.
Chiude il giro delle considerazioni Paolo Anzilotti: “Abbiamo fatto un lavoro complesso e di sintesi, portando a casa un buon risultato, che guarda al futuro”.

Paolo Lazzari

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