Insieme per Altopascio annuncia esposti su impianto rifiuti

Impianto di smaltimento rifiuti in via del Palazzaccio ad Altopascio, dopo l’ok della Regione l’opposizione non ci sta e annuncia esposti alla giustizia ordinaria e amministrativa.
“La letterina pasquale con la quale la regione Toscana cerca di giustificare un iter che presenta molti punti deboli e preoccupanti e che ha portato alla concessione di un’autorizzazione a una azienda che smaltisce rifiuti speciali e pericolosi nel pieno centro di Altopascio, era ampiamente prevista”. Lo dichiara il gruppo “Insieme per Altopascio”, che poi passa al contrattacco. “C’è il pericolo che annullare tutto scateni una serie di richieste di risarcimento – si legge – a carico del comune di Altopascio e lo stesso ente regionale che chiaramente i due soggetti cercano disperatamente di evitare”.

Al gruppo non sono andate giù nemmeno le modalità utilizzate per la comunicazione: “Inviata di sabato utilizzando il peggiore burocratese, a uffici chiusi, nell’imminenza della Pasqua – affermano – sperando nella distrazione festiva secondo una tecnica che speravamo superata, questa lettera non risponde a nessuna delle problematiche sollevate da noi e dai cittadini che, giustamente, sono insorti. Non risponde sui 500 metri di distanza dai nuclei abitati compatti dell’insediamento insalubre di prima classe quale è questa azienda, non giustifica l’assenza del Comune alle conferenze dei servizi, dove sono stati prodotti pareri che hanno prese per buone le indicazioni dell’azienda stessa, non giustifica il segreto che ha accompagnato le varie fasi e che stride con le solite frasi ormai insopportabili sulla trasparenza di questa amministrazione, che lo diventa quando non ne può fare a meno, dopo avere nascosto tutto per mesi”.
Non rimane altro, secondo “Insieme per Altopascio” che “coinvolgere la giustizia ordinaria e amministrativa che saprà certamente rimettere al suo posto le varie problematiche, quando, ad esempio, sarà chiaro che il regolamento urbanistico evocato del 2011 non c’entra nulla con questa vicenda”.

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