Capannori, carta di Ascit alla Smurfit Kappa per riciclo

Ascit, Smutif Kappa e Comune di Capannori. Questi i ‘tre moschettieri’ che grazie a un progetto di economia circolare legato alla carta da oggi saranno uniti per la sostenibilità e la crescita economica del nostro territorio.
Che significa ‘economia circolare’? E’ semplice: grazie a questa collaborazione, la carta ‘rifiuto’ proveniente dalla raccolta Ascit sarà acquistata nuovamente dalla cartiera che provvederà a stoccare, selezionare, pressare e rimettere sul mercato le 7mila tonnellate di carta raccolta annualmente per un valore economico complessivo di 450mila euro. Tonnellate di carta che quindi, in realtà, rifiuto non lo diventeranno mai perché saranno costantemente riutilizzati.

Il progetto è stato presentato questa mattina (12 aprile) alla presenza del sindaco di Capannori Luca Menesini, del presidente di Ascit Maurizio Gatti, del direttore recycling Italia della Smurtif Kappa Luca Mannori e il direttore della cartiera Massimiliano Listi.
E sarà proprio l’importante azienda cartaria del territorio – che oltre allo stabilimento di Lunata comprende anche la cartiera di Ponte all’Ania e l’ondulatore di Badia Pozzeveri – che si occuperà del ‘lavoro grosso’ del progetto.
Ma vediamo nel dettaglio come funzionerà questo ‘circolo’ di economia: la materia prima – come ha spiegato Luca Mannori della Smurtif Kappa – sarà conferita alla cartiera con sede a Ponte all’Ania nel Comune di Barga dove sarà trasformata in carta per imballaggio a base completamente riciclata. Le bobine saranno successivamente trasformate dalla stessa Smurfit in fogli di cartone ondulato e poi in prodotti per packaging da immettere nuovamente sul mercato.
“Parliamo da tempo di ‘economia circolare’ ma questa parola viene spesso abusata – ha detto il sindaco Menesini – finalmente, grazie a questo progetto, avremo un bell’esempio nato dalla sinergia di aziende importanti del nostro territorio che da anni si preoccupano dell’ambiente”.
“La cartiera – spiega il direttore della sede di Ponte all’Ania – opera ormai da diversi decenni, sempre con carta al 100 per cento da riciclo. Ogni anno produciamo circa 200mila tonnellate di carta da riutilizzare. I nostri pilastri – conclude – sono da sempre la sostenibilità ambientale, la riduzione dei consumi e l’ottimizzazione dei processi di lavorazione”.
“Questo progetto è un chiaro esempio di economia circolare a chilometro zero, perché tutto il lavoro si effettua nel raggio di non più di trenta chilometri – ha spiegato Maurizio Gatti, direttore di Ascit – Abbiamo trovato grande disponibilità da parte dell’azienda e il progetto è nato solo grazie a un incontro tra due anime che camminano verso la stessa direzione. Ascit è un’azienda certificata che possiede anche procedure anticorruzione e non è cosa da poco, di questi tempi, per un’attività che lavora con i rifiuti. Riusciamo sempre a garantire qualità e sicurezza per tutti – conclude Gatti – anche per i dipendenti. Questo accordo è stato fatto davvero tra aziende che possiedono requisiti importanti. Il mio sogno sarebbe quello di poter estendere l’accordo a un bacino molto più ampio”.
Ma c’è di più: l’approccio locale avrà ovviamente anche conseguenze positive in termini di riduzione dei chilometri percorsi dai camion dal materiale dell’area di raccolta al luogo di riciclo, riducendo notevolmente traffico sulle strade e tonnellate di emissioni di Co2. Ancora in fase di progettazione, invece, l’idea di far spazio anche a una piattaforma in cui pressare la carta da riutilizzare. Un progetto che sarebbe la conclusione perfetta per terminare in grande stile questo circolo virtuoso.
“Il nuovo stabilimento – ha spiegato Luca Mannori – vorremmo farlo nella zona di Marlia: all’interno la carta verrebbe semplicemente pressata e preparata per essere portata altrove, ma porterà comunque occupazione. Negli ultimi tempi sono state già spostate almeno sette persone, tra cui l’assunzione di un ragazzo, quindi ne siamo parecchio orgogliosi”.

Giulia Prete

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