Caruso (Lega): “No all’adesione di Capannori alla rete Ready”

Il consigliere comunale della Lega di Capannori Domenico Caruso interviene per stigmatizzare l’adesione del Comune di Capannori alla rete Ready che, a detta dell’esponente leghista “si propone, tra le altre cose, di promuovere l’ideologia gender.

“Con una delibera approvata alla chetichella lo scorso 6 agosto – esordisce Caruso – anche il Comune di Capannori ha aderito alla rete Ready con lo scopo di contrastare presunte discriminazioni ai danni della comunità Lgbt. Capannori è una città civilissima, abitata da persone perbene e trovo gravissimo che la giunta comunale, nella motivazione della delibera, abbia paventato il rischio che anche nella nostra città possano verificarsi discriminazioni basate sull’orientamento sessuale che, peraltro, possono essere adeguatamente contrastate applicando le norme dell’ordinamento giuridico dello Stato poste a tutela dei diritti inviolabili della persona”.
“Ecco allora – attacca il consigliere Caruso – che emergono le vere finalità dell’adesione alla rete Ready ovvero quelle di promuovere le aberrazioni dell’ideologia gender che si propone di annullare le differenze tra uomo e donna precostituite per natura con una decisione personale sulla base del falso assunto secondo cui uomo o donna non si nasce ma lo si diventa. È evidente la pericolosità sociale delle tesi gender per le quali l’uguaglianza è intesa come negazione di ogni differenza e dispiace constatare che la giunta comunale non abbia fatto queste semplici riflessioni. Ma quello che è ancora più grave è che il Comune di Capannori si è impegnato ad assumere iniziative per la promozione delle tesi gender”.
“Sbaglia di grosso il sindaco Menesini – prosegue la nota – se pensa di autorizzare qualcuno ad andare nelle scuole di Capannori per dire porcate del tipo genitore 1 e genitore 2 al posto di padre e madre o a raccontare la favoletta del principe che diventa principessa e viceversa con la scusa di combattere gli stereotipi di genere o il bullismo poiché iniziative mirano, in realtà, a manipolare il pensiero dei nostri figli ed è contro questa cosa che dobbiamo lottare. Dobbiamo capire che l’ideologia gender è una nuova forma di tirannia che richiede una fedeltà cieca e  assoluta. Chi si oppone ad essa è bollato come ostile ai diritti civili e omofobo da mettere alla gogna e condannare al silenzio”.
“Questo è totalitarismo – conclude Caruso – poiché i sostenitori del gender se da un lato reclamano il sostegno di quanti ancora non hanno prestato acritica adesione alle loro iniziative (aziende, comuni, associazioni), dall’altro negano libertà di espressione a coloro i quali intendono contrastare l’avanzata del pensiero unico dominante. Non sappiamo chi si cela dietro alla rete Ready e chi sono i finanziatori ma sono certo che dietro l’apparenza dei buoni propositi si celano personaggi le cui idee perverse possono mettere a rischio la libertà di coscienza e di pensiero soprattutto dei ragazzi la cui personalità è in via di formazione. La mozione che ho presentato al consiglio comunale per chiedere alla giunta l’annullamento della delibera di adesione contribuirà a fare chiarezza su una decisione dell’amministrazione Menesini di cui nessuno ravvisava l’esigenza”.

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