Porcari, per il centenario riapre la chiesa Cavanis

Un momento di festa e ricordo per tutta la comunità. È tutto pronto a Porcari per la celebrazione del centenario dell’arrivo in paese dei padri Cavanis che, proprio nel 1919, fondarono qui il loro istituto in cui si sono formati generazioni e generazioni di residenti della Piana. Per celebrare al meglio questa ricorrenza l’amministrazione comunale, in collaborazione con la parrocchia di San Giusto, l’istituto Cavanis e le suore Cavanis pia unione delle figlie del santo nome di Dio, ha organizzato una tre giorni di appuntamenti. Momento clou delle celebrazioni sarà domenica 8 dicembre, quando verrà inaugurata la restaurata chiesa dell’istituto, chiusa da oltre un anno.

“Chi, come me è stato alunno dei Cavanis, conosce l’importanza che per la nostra comunità ha sempre rappresentato l’8 dicembre – dice il sindaco Leonardo Fornaciari -. Quest’anno ci sarà poi un motivo in più per festeggiare. Restituire la chiesa alla comunità significa recuperare le nostre radici, per cui sono molto soddisfatto perché non credo potesse esserci modo migliore per concludere le celebrazioni per questo centenario così importante”.
“La chiesa sarà aperta a tutti, tutti i giorni e inoltre sarà usata per celebrazioni rivolte ai ragazzi e ai loro genitori o per altre iniziative come le confessioni – spiega don Americo Marsili, parroco di Porcari -. Ringrazio l’amministrazione comunale che, con un contributo importante, ci ha permesso di ristrutturare la chiesa intervenendo sul tetto, sostituendo gli intonaci esterni e le finestre e riportando alla luce il pavimento in marmo. La nostra collaborazione inizia nel 2015, quando i padri Cavanis donarono alla parrocchia l’immobile che ospita l’istituto. Da allora la finalità educativa portata avanti dai padri non è cambiata. L’istituto oggi ospita il Centro pastorale interparrocchiale ed è sede di incontri di formazione ed approfondimento oltre che dei percorsi di avvio ai sacramenti. L’apetto educativo era molto importante per i padri Cavanis e noi vogliamo proseguire su questo percorso”.
“Con la loro presenza, i padri Cavanis hanno dato vita ad un’esperienza che è stata fondamentale per l’educazione di tantissimi giovani – aggiunge l’assessora Fabrizia Rimanti -. Le celebrazioni culmineranno l’8 dicembre ma ci saranno eventi anche il 6 e il 7. Mi piace ricordare anche il ruolo delle suore Cavanis, arrivate a Porcari nel 1928 e che hanno dato anch’esse un contributo fondamentale alla nostra comunità, non solo con l’educazione ma anche attraverso lo sport. Per questo ci è sembrato giusto dedicare un appuntamento anche al loro apporto all’attività dei padri Cavanis”.
“Dopo che le sorelle del nostro ordine lasciarono Venezia, rinacquero proprio qui a Porcari – spiega suor Lourdes Colombo, madre generale delle suore Cavanis -. Per un lungo periodo noi siamo state al fianco dei padri, qui c’è un pezzo della nostra storia. Con questo evento vogliamo ricordare questo periodo così importante per noi”.
Il programma. Si comincia venerdì 6 dicembre quando, all’auditorium Vincenzo Da Massa Carrara alle 10, si terrà la presentazione del volume dal titolo Dal Cavanis al Benedetti: storia di un edificio sulla via dell’istruzione alla presenza degli alluni delle scuole medie e superiori di Porcari. Alle 21 poi, alla Fondazione Giuseppe Lazzareschi, si terrà l’inocntro sul tema Il ‘genio femminile’, il ruolo della donna nella vita della chiesa: le suore Cavanis. Interverrano l’arcivescovo di Lucca Monsignor Paolo Giulietti, la presidente del Coordinamento teologhe italiane Cristina Simonelli, suor Lourdes Colombo e don Americo Marsili.
Sabato 7 dicembre alle 21 nella Cappella delle suore del Santo Nome in programma un incontro di preghiera e confessione.
Il gran finale domenica 8 dicembre, giorno dell’Immacolata concezione della beata Vergine Maria. Alle 10 alla chiesa della Propositura, si terrà la Santa Messa presieduta da Monsignor Giulietti. A seguire, alle11 circa, in programma una processione dalla chiesa parrocchiale verso il centro pastorale Cavanis per l’inaugurazione della chiesa. Alle 12,30 al PalaSuore in via Francesco Carrara il pranzo (per iscrizioni è necessario ritirare il volantino in parrocchia). Alla 15,30 in via Sbarra 85, inaugurazione della mostra dei presepi e diorami a cura di Paola Del Carlo.
Infine, alle 17, si torna alla chiesa Cavanis per un concerto di canti mariani a cura della Corale della comunità pastorale di Porcari-Rughi-Padule.
La storia. In tempi già anteriori allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Cherubina Giometti, vedova di Anselmo Toschi, manifestò al parroco Marraccini, l’intenzione di donare parte del palazzo di sua proprietà e delle terre circostanti ad un istituto religioso che provvedesse alla istruzione gratuita della gioventù maschile di Porcari. Avrebbe dovuto essere una istituzione del tipo di quella presente in paese, gestita dalle suore Dorotee, che fin dal 1887 espletavano questo servizio, gratuitamente, a favore delle ragazze. Cherubina Giometti rinunciando alla “proprietà”, sceglieva di liberare i ragazzi ed il paese dalla schiavitù dell’ignoranza; intendeva rendere giustizia a chi fosse costretto, per miseria, a rinunciare alla conoscenza e alla realizzazione di se stesso.
Dopo un primo contatto con i Salesiani della Liguria, finito con un nulla di fatto, del tutto casualmente, si stabilì un rapporto con i Padri Cavanis di Venezia. Era infatti militare, in quella città, Don Mario Del Carlo di Porcari, il quale conoscendo le intenzioni della Giometti e le scuole che i Padri Cavanis gestivano, poté contattare la direzione.
Da quel momento le cose procedettero con estrema rapidità. I Padri Cavanis arrivarono a Porcari per un sopralluogo nel giugno del 1919 e già il 21 luglio successivo comunicarono che nel loro Capitolo era stata definitivamente approvata la fondazione di Porcari. La sera del 6 ottobre, Padre Vincenzo Rossi vi prese stabile dimora. Il 23 successivo fu raggiunto da Padre Giovanni d’Ambrosi e Padre Rover, il 20 novembre da Fra Vincenzo Faliva. Insieme iniziarono i primi lavori di sistemazione e adattarono a cappellina una stanza del pian terreno. Il 21 novembre, un lunedì, dettero inizio all’insegnamento con l’apertura di una scuola ginnasiale e tecnica e doposcuola. Poco tempo dopo fu aperta anche la scuola serale con 60 iscritti divisi in due sezioni. Tratto da Porcari: Origini e storia di una comunità di Claudio Rovai e Giampiero Della Nina.

 

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