Lionetti (Pd): “Scuola e socialità, garantire i diritti ai giovani”

La consigliera e i dem locali: "Servono interventi importanti negli istituti per ripartire alla fine dell'estate"

Scuola e socialità, diritti inalienabili delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi“.  Lo sostiene Laura Lionetti, presidente della commissione politiche educative di Capannori, insieme al Pd e al gruppo consiliare.

“La scienza – si spiega in una nota – è concorde nel dirci che dovremo imparare a convivere col virus. A noi tocca lavorare affinché siano garantiti quelli che per il momento sono diritti in parte ‘sospesi’: il diritto all’istruzione e alla socialità. La scuola ha dato ottima prova di sé in piena emergenza sanitaria grazie alla grande sinergia messa in campo tra i dirigenti scolastici, gli insegnanti (che in poco tempo si sono dovuti reinventare), le famiglie, i ragazzi e l’amministrazione comunale”.

“Adesso – si aggiunge – dobbiamo lavorare da subito su due fronti: attuare le misure e i lavori necessari nelle scuole per ripartire dopo l’estate a pieno regime e progettare un ‘piano educazione’ per consentire, soprattutto ai più piccoli, di tornare a giocare all’aperto con i coetanei. Intervenire sull’infanzia è fondamentale per arginare le disuguaglianze, per questo è importante sviluppare un piano ad hoc”.

“Pensiamo – aggiungono – ad un progetto da sviluppare nei parchi e nei meravigliosi spazi verdi che offre il nostro territorio, oltre ai cortili delle scuole e ad altri spazi non utilizzati, sanificati e messi in sicurezza, dove i ragazzi potranno giocare in gruppi ristretti con l’assistenza di specifiche professionalità. Inoltre promuovere camminamenti a piccoli gruppi sui sentieri di collina col duplice scopo di socializzare e conoscere gli aspetti naturalistici e paesaggistici. I genitori, soprattutto coloro che dovranno lavorare, avranno così la possibilità di lasciare i figli in luoghi sicuri, dove potranno svolgere attività indicate per ciascuna età”.

“Questa ipotesi, soprattutto per quella fascia di studenti che, per età, ha bisogno di essere seguita da un adulto, richiede un investimento massiccio, di due tipi: culturale ed economico – prosegue la nota -. E di uno sforzo collettivo che deve coinvolgere l’amministrazione comunale, le associazioni del territorio, le famiglie, i volontari del terzo settore e le scuole. Se davvero vogliamo dar senso al detto secondo il quale da ogni crisi può derivare un’opportunità, dobbiamo dimostrare di considerare prioritaria la questione educativa. Senza arrenderci a percorrere la via più semplice e meno costosa. A tal proposito proponiamo alla Regione Toscana di attivare un bando, tipo servizio civile, che possa mettere a disposizione dei Comuni risorse umane sulla base di un progetto che noi ci impegniamo a sviluppare. Inoltre invitiamo l’amministrazione a farsi carico di promuovere, coordinare e sostenere il fiorire di tutte queste iniziative”.

“La socialità è un bisogno primario che oggi sta riemergendo con forza, soprattutto da parte dei
più piccoli, e che nessun dispositivo può sostituire. Il rapporto con i coetanei che in questi mesi
è stato perduto va al più presto ricostruito“.

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