Ci sono progetto e fondi ma il nuovo laboratorio al Benedetti è un miraggio
L'istituto sollecita la Provincia di Lucca: "Sconcertati per come la burocrazia riesca a rendere complicate anche le cose semplici"
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Il nuovo laboratorio chimico ancora non si vede all’Istituto Benedetti di Porcari che adesso in vista del prossimo anno scolastico sollecita la Provincia.
All’istituto è attivo, infatti, da 2 anni il corso in chimica, materiali e biotecologie, per il quale è prevista una curvatura specifica sul settore cartario, in sinergia col comparto produttivo di Porcari. Per questo da anni è stata richiesta all’amministrazione provinciale la predisposizione di uno spazio adeguato per l’allestimento di un laboratorio chimico funzionale alle esigenze didattiche del triennio e del quale pertanto non si può fare a meno . La scuola, da parte sua, ha già acquisito attrezzature e predisposto un ulteriore piano di acquisti per le dotazioni mancanti.
“La Provincia – spiegano dall’istituto – dovrebbe farsi carico delle opere murarie e di allaccio/scarico. Il sopralluogo tecnico è stato fatto oltre un anno fa e ha portato ad un progetto esecutivo, per il quale sono state reperite le risorse economiche e risulta anche individuata una ditta vincitrice di apposito bando. Ma i lavori non partono perché manca il parere della Soprintendenza, richiesto ormai da parecchi mesi. Ci risulta non sia mai pervenuto, nonostante i solleciti e le integrazioni. Si fa presente che, specie in questa fase difficile ed in previsione di una ripartenza a settembre dai contorni ancora da chiarire, una certezza sull’allestimento di una struttura indispensabile per garantire il diritto all’istruzione sia doverosa da parte di tutti”.
“Si esprime sconcerto – scrivono dalla scuola – per come la burocrazia riesca a rendere complicate anche cose semplici, dilatandone indefinitamente i tempi e pertanto contribuendo a distribuire incertezza in un momento in cui c’è evidentemente bisogno di ben altro. Se la scuola deve educare al senso di responsabilità, che in questa fase è richiesto in modo significativo agli studenti, ci chiediamo se questa situazione non sia invece improntata a tutt’altro e risulti pertanto diseducativa e demotivante”.
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