Caruso (Lega): “Compostaggio, Capannori esca da Reti Ambiente se non è conveniente”

Il consigliere comunale esprime dissenso sull'accordo con Livorno per realizzare l'impianto

Sull’impianto di compostaggio che l’amministrazione comunale di Capannori vorrebbe far realizzare a Livorno interviene Domenico Caruso consigliere della Lega Salvini Premier Capannori.

“Ho apprezzato – esordisce Caruso -, la decisione del sindaco Menesini di portare in Consiglio Comunale la discussione sulle ragioni che hanno indotto la giunta a deliberare l’atto di indirizzo ai fini della realizzazione di un impianto di compostaggio nel Comune di Livorno. Il sindaco ha sostenuto che, alla luce dei mutamenti avvenuti negli ultimi anni, per Capannori non è più conveniente realizzare un impianto del genere sul proprio territorio. Nella seduta del Consiglio Comunale del 29 luglio – spiega Caruso -, ho espresso il mio rispettoso dissenso sulle dichiarazioni del sindaco”.

“E’ vero che negli ultimi 10 anni sono intervenuti cambiamenti significativi: nel 2011 è stata costituita Reti Ambiente, Holding che controlla diverse società operative nella gestione dei rifiuti tra le quali Ascit; è vero che eventuali profitti di Ascit sono appannaggio di altri soggetti; è vero anche che sono altri ad esercitare il controllo analogo su Reti Ambiente considerato che la quota di partecipazione di Capannori nella Holding è del tutto residuale. E allora – argomenta Caruso -, occorre chiedersi se sia stata saggia la scelta del Comune di Capannori di conferire Ascit in Reti Ambiente dal momento che tra le città capoluogo dell’Ato Costa (Lucca, Massa – Carrara, Pisa, Livorno) soltanto Pisa ha conferito la propria azienda dei rifiuti nella Holding sicchè l’obiettivo di fare di Reti Ambiente il gestore unico del ciclo dei rifiuti nell’ambito territoriale ottimale è ancora tutto da realizzare e i ritardi potrebbero penalizzare Capannori che dalla fine del 2015 ha perso il controllo della sua azienda dei rifiuti”.

“Se per Capannori non è conveniente realizzare un impianto di compostaggio non si comprendono, per converso, le ragioni della convenienza per Livorno la cui azienda dei rifiuti è soggetta a procedura concorsuale mentre Ascit, nell’ultimo anno fiscale ha realizzato un utile esiguo interamente patrimonializzato senza distribuzione di dividendi. Appare evidente – sostiene Caruso -, che la scelta in ordine alla realizzazione dell’impianto di compostaggio debba essere fatta valutando costi e benefici anche alla luce del fatto che nella determinazione dei costi standard, a cui per obbligo di legge devono conformarsi i piani economici che a loro volta influiscono sulle tariffe, rientrano parametri come la distanza tra il Comune e l’impianto di trattamento, il costo della benzina e la quota di raccolta differenziata su cui incidono gli attuali outlook negativi sui prezzi dei materiali riciclati per via della congiuntura economica negativa. L’obiettivo che mi sta a cuore – sostiene Caruso -, è la riduzione delle tariffe per favorire imprese e famiglie e per realizzarlo è necessario valutare attentamente tutte le possibili soluzioni anche quelle riguardanti l’impianto di compostaggio sul quale è doveroso coinvolgere il Consiglio Comunale”.

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