Sportello Amico, Triggiani (Fdi): “Solo attese inutili per servizi che potrebbero tornare in presenza”

L'esponente di Fratelli d'Italia: "Non sarebbe forse meglio riaprire i pubblici uffici all'utenza liberandola dall'obbligo del previo appuntamento?"

Semplificare la vita ai cittadini. È questo l’obiettivo dello sportello Comune Amico di Capannori “tradito” dall’esperienza riportata dall’esponente di Fratelli d’Italia Elisabetta Triggiani.

“Mi sono imbattuta nella potente informatizzazione e nella strabiliante organizzazione del Comune Amico – racconta Triggiani -. La mattina del 24 giugno, visto che ho la carta di identità in scadenza tra circa un mese, mi sono messa al computer e mi sono collegata al sito del mio comune per capire quali strade avrei dovuto percorrere per il rinnovo. In primo piano sul sito mi è apparso ‘Tutti i servizi del Comune sono garantiti previo appuntamento. Per i seguenti servizi è possibile effettuare la prenotazione online in modo semplice e veloce in ogni momento della giornata’. Che bello. mi sono detta. Ma con mio enorme stupore, per non dire sgomento, ho constatato che il primo posto libero per rinnovare la carta di identità era il 3 agosto“.

“Ho provato, allora, a simulare una prenotazione  per un certificato di residenza per il quale, come è noto, basta un click e il primo posto libero era l’8 di luglio ovvero 14 giorni di attesa per una stampa – prosegue Triggiani -. Ma il nuovo sistema degli appuntamenti, tanto caro ad ogni ufficio pubblico, non doveva garantire, oltre alla sicurezza sanitaria, anche, celerità ed efficienza tanto da ipotizzare che potesse diventare la regola? Ma come è possibile così tanta attesa per attività che per una pubblica amministrazione sono di routine? senza contare, poi, che, ultimamente, i corridoi e gli uffici del comune, il più delle volte, sono vuoti ovvero senza utenza. Mi potrebbe essere replicato che coloro che non trovano un appuntamento di loro gradimento in Comune possono sempre rivolgersi ai tabaccai, ma ritengo che questo nuovo servizio debba essere meramente residuale rispetto alla funzione del comune che deve rimanere la principale per il cittadino”

“Eppure fino all’inizio del funesto 2020 bastava andare in comune, prendere il numerino e, nonostante la presenza di numerosissime persone, ognuna di esse usciva con il suo documento in mano – va avanti ancora Triggiani -. Il sistema degli appuntamenti, e mi riferisco a qualsiasi pubblica amministrazione, in realtà, per il cittadino, soprattutto con tempi di evasione delle pratiche così lunghi, è più un intralcio che un beneficio. Per fare un semplice certificato anagrafico, infatti, è molto più pratico e comodo recarsi in comune all’occorrenza ed in base alle tempistiche dettate dal suo utilizzo, piuttosto che prendere un appuntamento distante 15 giorni senza avere la certezza, con la vita frenetica che tutti facciamo, di poterlo rispettare a causa, ad esempio, di un imprevisto dell’ultimo momento. Se, inizialmente, questo metodo, locale e nazionale, di organizzazione del lavoro, da parte degli uffici pubblici, si è reso necessario a causa della pandemia, adesso mi chiedo se sia davvero ancora utile ai fini della prevenzione dei contagi”.

“Sì perché lo stesso personale e gli stessi utenti degli uffici pubblici sono i medesimi che poi, giustamente troviamo nei ristoranti ormai riaperti, nelle spiagge, lungo le strade, o fare aperitivi in queste  calde serate estive – conclude Triggiani -. Quindi mi chiedo: non sarebbe forse meglio riaprire completamente i pubblici uffici all’utenza liberandola dall’obbligo del previo appuntamento, mantenendo, ovviamente, igiene e distanziamento?”.

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