L’appello di Sinistra italiana ai sindaci della Piana: “Fate chiarezza sulle prospettive del servizio idrico”

Pellicci e Panigada dopo gli ultimi atti votati nei consigli comunali: "La scelta di liquidare Acea la condividono tutti?"

“Dopo la liquidazione di Acea in Acque, quali prospettive si aprono per il servizio idrico? È solo la sostituzione di un socio industriale con la finanza o c’è un futuro per l’acqua bene comune?”. A chiederselo sono il coordinatore provinciale di Sinistra italiana Alberto Pellicci e il responsabile ambiente Tommaso Panigada dopo gli atti di indirizzo votati nei consigli comunali della Piana volti a liquidare le quote di Acea in Acque spa 10 anni prima della scadenza concessoria.

“A breve dovranno far seguito comportamenti conseguenti, opposizioni annunciate, negoziazioni o cause in tribunale – proseguono gli esponenti di Sinistra italiana -. Molto presto niente sarà più come prima. Vorremmo conoscere quindi la posizione dei sindaci del Partito democratico di Lucca, Capannori, Porcari e Altopascio in materia di servizio idrico integrato. Sapere cosa ne pensa chi come il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini ha nel proprio territorio comunale lo stesso socio di Acque nella gestione Geal ed è presidente dell’assemblea dei sindaci dell’Autorità idrica regionale sarebbe molto utile per orientarci, perché è di tutta evidenza che si è aperta una partita dagli esiti potenziali molto diversi fra di loro ma che certamente non potrà non farci superare la condizione per cui nella Provincia di Lucca vi siano tre gestori del servizio idrico, di cui uno interamente pubblico e due con lo stesso socio privato”.

“Le fognature del Comune di Lucca finiscono già adesso in parte anche dentro il depuratore di Porcari che è gestito da una società mista ma non è più da venti anni il gestore del servizio idrico integrato – prosegue la nota -. Crediamo che le quote del capitale sociale di Acque da parte degli industriali della carta saranno liquidate al pari di quelle detenute da Acea spa e soci, quindi il futuro di quell’impianto, così importante per l’ambiente e l’occupazione nella piana del distretto cartario finirà, al centro dei riflettori. Ciò che vorremmo chiedere dunque ai Sindaci è: questa scelta di liquidare Acea la condividono tutti? Pensano di sostituire un socio industriale con uno finanziario? E in caso contrario, cosa pensano di costruire? Un unico gestore del servizio idrico totalmente pubblico ed efficiente per l’area nord ovest della Toscana alternativo al progetto di una multiutility regionale quotata in borsa?”.

“Domande semplici e chiare dalle cui risposte possono derivare i futuri politici della Provincia ma soprattutto il bene comune o la rendita parassitaria di lobbies economico finanziarie locali e multinazionali – concludono -. Da piccola forza politica della sinistra, cocciuta ma avveduta e informata sui fatti ci permettiamo di porre pubblicamente questo quesito perché per noi il futuro sociale, economico e ambientale delle nostre comunità passa anche da qui e nessuno è autorizzato a dire mezze verità pretendendo di darla a bere alle genti della Piana”.

 

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