Alloro, fotinia e olivo per bloccare le polveri sottili e pulire l’aria della Piana di Lucca foto

Si punta sulla svolta green: ecco i primi dati degli studi condotti sui territori di Altopascio, Capannori, Lucca e Porcari

Alloro, fotinia, ligustrum lucidum e olivo per cercare di risolvere l’annoso e delicato problema della qualità dell’aria nella Piana di Lucca, maglia nera in Toscana anche nel 2021.

È questa la primissima indicazione che arriva dal progetto Veg-Pm10, uno studio scientifico che si sta svolgendo sui comuni di Lucca, Capannori, Altopascio e Porcari. Un territorio che adesso punta sul verde, su una soluzione green, per proteggere al meglio i polmoni dei cittadini dal particolato.

Qualità dell’aria, ancora una volta la Piana di Lucca è maglia nera in Toscana

Le piante indicate sono diffuse in Lucchesia e potrebbero costituire la migliore barriera naturale “verde” al diffondersi del Pm10 nei quattro Comuni della Piana di Lucca, che hanno fatto squadra per cercare di trovare soluzioni concrete per combattere l’inquinamento.

I primi dati del progetto sono stati presentati questa mattina (11 aprile) in sala Mediateca (Altopascio) con la presenza di Sara D’Ambrosio, sindaca di Altopascio, Daniel Toci, assessore all’ambiente del comune di Altopascio, Valentina Simi, assessora all’ambiente del comune di Lucca, Matteo Francesconi, vicesindaco di Capannori, Franco Fanucchi, assessore all’ambiente del comune di Porcari, Marcello Bertocchini, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

Presenti anche i tecnici del progetto: Federico Martinelli, professore al dipartimento di Biologia dell’università degli studi di Firenze, Alessandro Zaldei, responsabile del laboratorio climatologia urbana dell’istituto di biometeorologia del Cnr, Barbara Moura, ricercatrice al dipartimento di scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali, università degli studi di Firenze, Michele Totaro, dottore al dipartimento di ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie di medicina e chirurgia dell’università degli studi di Pisa.

Presentazione progetto Veg-Pm10

Le cause che incidono sull’inquinamento da particolato sono molteplici e sono tutte sotto la lente del progetto Veg-Pm10 – Azioni multidisciplinari ed integrate per il monitoraggio e la riduzione del particolato atmosferico nella piana lucchese, sostenuto con 180mila euro dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e condotto da un coordinamento scientifico composto da: università di Firenze (capofila del progetto), dipartimenti di biologia e di scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali, che stanno conducendo analisi sulla vegetazione; Cnr-Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa, che ha fornito centraline di monitoraggio della qualità dell’aria e sta eseguendo studi sulla vegetazione e sulla qualità dell’aria in prossimità delle abitazioni nei quattro comuni coinvolti, in collaborazione con Arpat.

Un progetto a misura del territorio, che punta prima di tutto a individuare le specie vegetali già presenti sulla Piana e più utili dal punto di vista del contributo alla pulizia dell’aria, e poi a capire cause e incidenze della presenza del particolato nell’aria che in questi comuni si respira. Per lo studio di questo ultimo aspetto, i dati ambientali rilevati vengono messi in relazione con quelli sanitari dal dipartimento di ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia dell’università di Pisa.

Presentazione progetto Veg-Pm10

Il progetto, partito a gennaio del 2020 con l’inizio dello studio del territorio, a febbraio dello scorso anno ha visto l’installazione di una rete di monitoraggio formata da 16 centraline, quattro per ogni Comune. Veg-Pm10 terminerà a fine ottobre.

I primi dati del progetto Veg-Pm10

Lo studio sostenuto dalla Fondazione Crl si pone l’obiettivo di fornire conoscenze scientifiche utili per le amministrazioni comunali lucchesi per migliorare la salute degli abitantisenza impattare negativamente sulle attività produttive – grazie ad una gestione oculata delle vegetazione urbana.

“Si avvia a conclusione l’analisi condotta sui dati relativi alla presenza dei particolati nelle foglie delle piante presenti nel nostro territorio – spiega Federico Martinelli, professore al dipartimento di biologia dell’università degli studi di Firenze – . L’obiettivo era infatti, in base ai dati raccolti, fornire indicazioni su quali specie vegetali già diffuse nella zona accumulano più particolati e possono quindi essere utili per trattenerli, preservando la qualità dell’aria. Questo studio deve ancora essere perfezionato ma abbiamo già indicazioni che alloro, ligustrum lucidum e olivo, piante diffuse in giardini privati e spazi verdi pubblici di questi territori, siano di grande aiuto per ridurre l’inquinamento atmosferico trattenendo sulle loro foglie il particolato aereo. La ricerca si sta anche focalizzando sul sequenziamento del genoma dell’alloro, una delle poche specie vegetali il cui genoma non è ancora disponibile”.

Ecco alcune delle prime indicazioni, elencate dalla ricercatrice Barbara Moura: l’accumulo di particolato è più alto nell’area “urbana traffico”; l’accumulo di particolato di piccole dimensioni è simile nelle diverse aree; due specie sono state evidenziate come promettenti per il monitoraggio del Pm basandosi sull’accumulo fogliare (fotinia e alloro).

Particolarmente rilevanti i primi risultati presentati sul tema della salute. A presentare l’analisi dei dati epidemiologici sulle principali patologie acute e croniche legate all’inquinamento atmosferico è Michele Totaro: nel 2019, l’anno precedente all’arrivo della pandemia, il numero di pazienti ricoverati al San Luca, rispondenti a patologie e Comuni interessati dallo studio, è 637. Di questi, 241 con patologia respiratoria, di cui 25 deceduti; 363 con patologia cardiovascolare, di cui 20 deceduti; 33 con patologia neoplastica, di cui 8 deceduti.

La maggioranza dei pazienti, ovvero il 59,48%, abita in zona urbano-fondo. Il 23,09% nella zona rurale, il 4,79% in zona industriale e 12,64% in zona urbano-traffico.

Presentazione progetto Veg-Pm10

Le dichiarazioni

“Il tema della qualità dell’aria è ovviamente di primaria importanza per il futuro del nostro territorio – commenta Marcello Bertocchini -. La Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, non a caso, ha deliberato a favore di questo progetto dell’università di Firenze uno dei contributi più importanti nell’ambito di un bando interamente dedicato alla ricerca, in cui molte altre sono le iniziative sostenute sempre dedicate al monitoraggio e alla cura dell’ambiente. Di sviluppo sostenibile e transizione ecologica si deve parlare sempre di più, ma anche dar vita a interventi e politiche concrete che partano dalla conoscenza della situazione attuale”.

Presentazione progetto Veg-Pm10

La soddisfazione degli amministratori dei Comuni coinvolti è stata espressa in più occasioni con l’attivarsi delle varie fasi del progetto e si rinnova in questa ultima parte in cui iniziano a delinearsi i risultati. Risultati che sono preziosi per la progettazione urbanistica e viaria di tutti i territori coinvolti e che costituiscono una banca dati fondamentale per progettare politiche di intervento “green” e che tengano conto in modo adeguato delle esigenze di salute dei cittadini, soprattutto delle aree a maggior intensità di fonti di Pm10.

“Quello della qualità dell’aria, purtroppo, è un tema ancora tristemente attuale per la Piana di Lucca – le parole di Toci, Francesconi, Simi e Fanucchi -. Soprattutto nel periodo invernale si registrano momenti di forte criticità e per cercare di dare risposte e soluzioni concrete al territorio, grazie al bando della Fondazione Crl, abbiamo fatto squadra tra i nostri Comuni per affrontare un argomento complesso con l’ausilio di studi scientifici. La Piana è in trasformazione e con i fondi Pnrr dobbiamo pensare alla giustizia ambientale e sociale”.

“Fino ad ora – aggiunge l’assessore di Porcari Franco Fanucchi – abbiamo agito su traffico e caminetti, ma con scarsi risultati, dobbiamo dirlo. Quello che presentiamo oggi è il primo tentativo per cercare di fare qualcosa di diverso, ovvero cercare di risolvere il problema delle Pm10 piantando nuovi alberi, cosa a prescindere sempre buona. Non deve essere l’unica manovra che dobbiamo perseguire per svoltare. Dobbiamo anche cercare di costruire una cultura rispettosa verso l’ambiente, a partire dalle scuole. Infine, servono nuovi studi su qualità dell’aria e salute e dobbiamo avere il coraggio di pubblicare i dati”.

La roadmap

Gennaio 2020: inizio dello studio dei territori.
Settembre 2020: inizio analisi dei dati per la definizione di strategie di mitigazione della presenza del particolato nell’aria, attraverso l’utilizzo di piante e alberi più adatti a migliorare la qualità dell’aria.
Febbraio 2021: installazione di una rete di monitoraggio in grado di rilevare tutti principali inquinanti atmosferici, sull’intero comprensorio lucchese, per un totale di sedici centraline (quattro per ogni comune aderente: Lucca, Porcari, Capannori e Altopascio); inizio raccolta dati sui particolati.

Presentazione progetto Veg-Pm10

Giugno 2022: chiusura del progetto.
31 ottobre 2022: termine del progetto.
Dicembre 2022: presentazione delle linee guida frutto dello studio condotto.

 

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