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Anche Villa Basilica ha festeggiato la Liberazione con il Comitato Brigata Perini

9 settembre 2024 | 14:17
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Anche Villa Basilica ha festeggiato la Liberazione con il Comitato Brigata Perini

I presenti hanno potuto ammirare il grande Pegaso di legno che fu realizzato di nascosto dal falegname Ettore Cecchi per esporlo davanti al Comune liberato

Anche Villa Basilica ha festeggiato la Liberazione, con un incontro pubblico che si è tenuto ieri mattina (8 settembre) sulle Pizzorne, proprio nell’ottantesimo anniversario della definitiva liberazione del paese dai nazifascisti.

L’appuntamento, promosso dal Comitato Brigata Perini con il patrocinio del Comune di Villa Basilica e dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Lucca, è stato l’occasione per ricordare l’opera di quei partigiani riuniti nella Brigata Perini, che si adoperarono in diversi modi per sostenere l’intervento delle Forze Alleate sul territorio, apportando così un contributo fondamentale al ritorno della libertà.

Per l’occasione, grazie all’interessamento dell’amministrazione comunale, i presenti hanno potuto ammirare il grande Pegaso di legno che fu realizzato di nascosto dal falegname Ettore Cecchi nei giorni precedenti alla Liberazione, e che nella notte fra il 7 e l’8 settembre fu esposto sulla facciata del Comune di Villa Basilica.

Dopo l’introduzione di Katia Sebastiani e i saluti del sindaco Giordano Ballini, è toccato a Carlo Giuntoli dell’Isrec ricostruire la situazione storica della vallata e dei paesi di Villa nel 1944, mentre Tommaso Panigada e Andrea Giampaoli hanno focalizzato l’attenzione sulla Brigata Perini, mostrando anche le schede nominative dei 42 partigiani che ne fecero parte: il più giovane aveva solo 17 anni.

“Consideriamo quello di ieri – dichiara Tommaso Panigada – un omaggio, sia pure tardivo, nei confronti di persone che hanno combattuto per la libertà di tutti noi. Si tratta, al contempo, dell’inizio di un percorso di recupero della storia e delle storie di tanti cittadini di Villa Basilica, che, superando divisioni politiche, di ceto sociale, economiche, si misero insieme per liberare il territorio dall’oppressione dei nazifascisti. L’obbiettivo che abbiamo è quello di far crescere il seme che ieri abbiamo gettato, perché ci possa essere piena consapevolezza di ciò che è stato quel periodo e che cosa ne è derivato, anche e soprattutto nelle nuove generazioni”.