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Sanità, Ceccarelli (Capannori 2034): “Accelerare sulla piena operatività delle case di comunità”

9 settembre 2024 | 17:27
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Sanità, Ceccarelli (Capannori 2034): “Accelerare sulla piena operatività delle case di comunità”

Il capogruppo in Consiglio a Capannori: “Vendita dei padiglioni del Campo di Marte? Vanno ripensate alcune scelte del passato”

Il capogruppo in consiglio comunale della lista civica Capannori 2034, Gaetano Ceccarelli, chiede di accelerare sulla piena operatività delle case di comunità.

“Per potenziare la sanità pubblica territoriale in tempi brevi e garantire al cittadino un livello adeguato di assistenza h24 – dice – ma pure per alleggerire i pronto soccorso dall’enorme mole di lavoro da cui sono gravati a causa della carenza di filtri efficaci sul territorio, bisogna velocizzare la messa in funzione piena delle “case di comunità” previste dalle normative nazionali, regionali e dallo stesso Pnrr che mette a disposizione finanziamenti dedicati”.

“Perché, se è vero che la sanità pubblica toscana è ancora tra le migliori a livello nazionale nella qualità dell’offerta dei Lea ( livelli essenziali assistenza), come evidenziato nell’ultimo rapporto del ministero della salute pubblicato nel luglio scorso, che ci vede superati solo dall’Emilia Romagna e dal Veneto nel punteggio totale conseguito, è pure vero che vi sono anche qui luci ed ombre e bisogna guardare avanti per migliorare, non cullarci sugli allori. A tal riguardo va ricordato, che l’attuazione delle “case di comunità”, ovvero di presidi di sanità pubblica territoriale attivi h24 con prestazioni mediche, infermieristiche, tecnico-sanitarie ed amministrative, è ancora incompleta e parziale – dice Ceccarelli – Infatti ne è riprova, che non sapendo a quale Santo efficace rivolgersi per usare un eufemismo, coloro che hanno bisogno di cure sanitarie in orario notturno oppure nei giorni festivi e prefestivi che sono tanti durante l’anno, finiscono quasi sempre ai pronto soccorso, che si trovano così sovraccaricati ed impossibilitati a svolgere adeguatamente il loro compito, con marcati disagi per i cittadini”.

“Tutto ciò, nonostante l’impegno profuso dai giovani medici della cosiddetta continuità assistenziale, spesso messi di fronte a situazioni sanitarie che richiederebbero una maggior esperienza – conclude la nota – È opinione diffusa che dopo il Covid tanto deve cambiare nella sanità pubblica, poiché la pandemia ha messo a nudo le molteplici carenze del sistema, soprattutto in ordine ai servizi di prima linea come la medicina generale, ma purtroppo dobbiamo rilevare che di fatto, si continua ad agire come se la lezione fosse servita a ben poco. A tal proposito, anche sulla prevista vendita di alcuni fabbricati del Campo di Marte, non convince la tesi secondo la quale era una decisione già presa da anni, perché ciò è sì vero, ma è altrettanto vero che se vogliamo invertire veramente la rotta e potenziare la sanità pubblica nel post-pandemia, dobbiamo ripensare molte delle scelte fatte nel passato, tornando a mettere al centro della politica sanitaria i bisogni dei cittadini”.