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Referendum sulla cittadinanza, Pd Altopascio: “Una risposta per consentire la piena inclusione dei giovani”

16 maggio 2025 | 20:11
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Referendum sulla cittadinanza, Pd Altopascio: “Una risposta per consentire la piena inclusione dei giovani”

Il partito locale: “Questi bambini pagano sulla loro pelle il non vedersi riconosciuti dalla comunità, anche avendo difficoltà pratiche”

Referendum sulla legge di cittadinanza: ad Altopascio un quarto degli stranieri residenti sono minori di 18 anni. I cittadini, con il voto al referendum, possono dare una risposta per consentire la piena inclusione dei giovani e contrastare l’emarginazione”. La pensa così il Pd di Altopascio.

“Grazie ad una massiccia raccolta firme che ha visto protagonisti migliaia di cittadini – dice il partito altopascese – gli italiani potranno esprimersi l’8 e il 9 giugno su questioni che riguardano la vita di milioni di lavoratori e milioni di persone residenti in Italia senza diritti di cittadinanza. L’appuntamento referendario, ampiamente boicottato dalla destra italiana ma anche da ampi settori dell’informazione, si occupa anche di dare una risposta a migliaia di giovani che, non potendo votare perché minori e perché stranieri, non hanno voce ma non hanno nemmeno gli stessi diritti dei loro coetanei. Solo nel Comune di Altopascio, a fronte di una popolazione straniera di 2232 persone, circa un quarto di questi sono minori a cui non viene riconosciuto un diritto di cittadinanza”.

“Si tratta di bambini – spiega il Pd – che non consideriamo italiani ma nascono in Italia – prosegue – spesso hanno un cognome straniero ma con un nome italiano, parlano come lingua madre l’italiano, spesso non comprendono la lingua dei nonni e mai hanno visto il paese originario dei loro genitori. Questi bambini frequentano le stesse scuole e sono nelle stesse classi dei loro coetanei italiani ma non possono considerarsi a pieno cittadini e spesso pagano sulla loro pelle questa diversità non solo nel riconoscersi nella comunità ma anche avendo difficoltà pratiche come quelle che si incontrano per partecipare ad una gita istruzione nei paesi della Ue o per competere in una disciplina sportiva a carattere nazionale. Con la discriminazione, non si crea una società più unita, più serena e coesa: il senso di ingiustizia e anche di irragionevolezza può solo fomentare delle contrapposizioni”.

“Queste famiglie, con i loro figli, si sono radicate nel nostro paese e, anche dall’esperienza delle centinaia di cittadinanze riconosciute nel Comune di Altopascio (solo negli ultimi 3 anni sono 437) – dicono ancora i dem – i fatti narrano di persone che qua si stanno acquistando una casa, hanno aperteo delle proprie imprese o hanno carriere avviate nel tessuto produttivo locale, i loro figli frequentano le nostre università, partecipano alla vita culturale ed associativa locale. I problemi della sicurezza e della criminalità non hanno alcuna connessione con la legge sulla cittadinanza, quanto piuttosto con legge Bossi Fini che dovrebbe regolare le politiche dell’immigrazione. Una legge che ha fallito su ogni fronte che genera e moltiplica le persone irregolari sul territorio senza essere in grado di attuare i rimpatri necessari”.

“Il referendum – conclude il Pd – è una buona occasione per non voltare ulteriormente le spalle a quelle persone che sono in Italia per lavorare e costruire un futuro, andare a votare significa partecipare attivamente alla costruzione di una comunità più unita e più solida”.